Dalle colonne dell’Unità i lavoratori dello stabilimento Yamaha di Gerno di Lesmo hanno inviato un appello a Valentino Rossi: ”Caro Vale, noi siamo disperati. La Yamaha ha deciso di chiudere la fabbrica e di licenziare i 67 dipendenti. Il prossimo 8 gennaio saremo tutti fuori. Ti abbiamo aiutato tante volte a sistemare le moto, siamo stati contenti dei tuoi successi perchè ci sembrava che fossero il successo dell’azienda e anche del nostro lavoro. Adesso ti chiediamo una mano, aiutaci a salvare il nostro posto di lavoro”.



La Yamaha Motor Italia è un’azienda eccellente, tecnologicamente avanzata. Pur avendo riconosciuto agli operai italiani una capacità professionale talmente elevata da consentire alla fabbrica brianzola di sviluppare produzioni che, nella logica della multinazionale, non potevano essere realizzate fuori dal Giappone, i manager giapponesi hanno deciso di chiudere il reparto produttivo, lasciando in vita solo la Racing Division, quella che si occupa delle moto da corsa. Domani i lavoratori della Yamaha, assieme a molti altri dipendenti di aziende a rischio, sfileranno davanti al Pirellone, sede della Regione Lombardia.

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