Le pagelle di Jerez de la Frontera
Valentino Rossi 10
Aveva detto che ora era il momento della vittoria. Ce l’ha messa tutta per ottenerla. Dopo le qualifiche di sabato, per nulla convincenti e che non facevano presagire nulla di buono per la gara (intendiamoci, per Rossi il nulla di buono vuol dire dal quarto posto in giù) nel warm-up del mattino lui e i suoi hanno tirato fuori il classico coniglio dal cilindro, ed eccolo li in cima ai tempi. Ma in gara c’era da fare i conti con i due spagnoli e un australiano di nome Casey e di cognome Stoner la davanti sulla griglia di partenza. I conti? Presto fatti: si mangia un Lorenzo partito male e in evidente difficoltà, va a prendere Stoner che cerca di resistergli da par suo e, archiviata la pratica con il ducatista, punta a Pedrosa. L’impresa sembra difficile, ma a Rossi riesce: sorpasso senza indugi con lo spagnolo letteralmente annichilito. E via al traguardo per la vittoria n° 98 e il primato in classifica. Chapeau!
Dani Pedrosa, 9
Vince il duello alla distanza con il suo connazionale/rivale Jorge Lorenzo. Parte in quarta e cerca di inventarsi una gara di quelle che piacciono a lui, della serie “toccata e fuga”. Ma di mezzo c’è un Valentino Rossi a digiuno di vittorie da troppo tempo. Tiene botta per metà gara e poi si arrende alla superiorità del duo Yamaha Rossi. Si riinserisce, però, alla grande nella ristretta cerchia dei pretendenti al titolo. Visto gli acciacchi con cui si presentava al via di questo mondiale, è già un bel traguardo. Unico neo l’aver lasciato il passo a re Valentino senza batter ciglio: stile Pedrosa.
Casey Stoner 8,5
La pista è quella che più di tutte le altre non gli va giù né per un verso né per l’altro. Il podio, quindi, è già un bel risultato, visto l’11° posto rimediato lo scorso anno. Resiste fin che può a Rossi e poi tiene a bada la rimonta di Lorenzo. La caduta dello spagnolo lo mette al riparo da un eventuale duello per il gradino più basso del podio. In vista dei circuiti su cui si trova a suo agio, limita i danni alla grande.
Jorge Lorenzo 4
Doveva essere la sua gara visto il passo registrato in prova e nel warm-up del mattino. Ma poi qualcosa non è andato per il verso giusto e il pilota della Yamaha si è ritrovato subito ad inseguire. Dopo il sorpasso ad opera del suo compagno di squadra si è trovato pure giù dal podio. A pochi giri dal termine, la troppa voglia di riagguantare il podio e di salvare la faccia sul circuito di casa, lo ha tradito, facendogli pure perdere punti preziosi. Dicevamo che l’unico dubbio che rimaneva circa la sua maturità era se avrebbe saputo reggere alla distanza? I fatti di oggi ci dicono che c’è ancora da lavorare in questa direzione
Randy De Puniet 7
Il francese parte con il quinto tempo e, visto l’abbandono di Lorenzo, sul traguardo guadagna una posizione. Guerreggia, ad inizio gara, con Dovizioso poi, quando alle sue spalle e pure davanti si fa il vuoto, amministra saggiamente e si porta a casa 13 punti preziosi .
Marco Melandri 8
Con la sua Hayate Kawasaki si riaffaccia nelle zone alte della classifica e si porta a casa un bel quinto posto che vale oro. Passa tutta la gara a battagliare con De Puniet, Capirossi, Edwards e dimostra a tutti che con una moto terrestre, lui ancora ci sa fare.
Andrea Dovizioso 6
Un errore a un terzo di gara lo costringe ad arrancare dalle ultime file. Non si perde d’animo e all’ultimo giro sfiora il colpaccio agguantando Capirossi ed Edwards. Si accontenta dell’ottava posizione, ma da lui ci si aspettava qualcosina di più. Il ritorno in forma di Pedrosa sembra averlo condizionato.
Loris Capirossi 6,5
L’impressione è che gli manchi sempre qualcosa per disputare una gara maiuscola: anche a Jerez fatica a trovare il passo giusto e alla fine deve tirare fuori unghie e denti per avere ragione di Edwards. Finisce dietro a Melandri, ma pur sempre davanti al suo compagno di squadra Vermulen (5) incolore anche oggi.
Nicky Hayden 4
Finisce in fondo al gruppo, davanti solo a Canepa con un’altra Ducati. Perlomeno riesce a passare sotto la bandiera a scacchi. Si prospettano tempi bui per l’ex campione del mondo.
Sete Gibernau 5,5
Sfiora la top ten, piazzandosi undicesimo alle spalle di Vermulen. Un rientro, il suo, non certo all’altezza del Gibernau che lottava con Valentino. La ruggine dell’inattività non se ne è andata del tutto. Dalla sua gioca il fatto di essere in sella ad una Ducati. Peraltro, a parte Stoner, è lui il migliore in classifica a guidare una moto bolognese.