In un intervista a tutto tondo realizzata da Pino Allievi della Gazzetta dello Sport, a pochi giorni dalla prima gara del Mondiale, in programma il 14 marzo in Bahrein, Alonso, approdato da poco in casa Ferrari, si racconta, svelando i “trucchi” per diventare un campione e la passione che lo spinge ad essere il numero uno.



Nell’intervista pubblicata sulla Gazzetta dello Sport, Alonso spiega perché il sogno di ogni pilota è quello di guidare una Ferrari: «Mio padre mi ha sempre detto – spiega Alonso – che un pilota può anche vincere delle gare o dei titoli, ma se non guida una Ferrari non è realizzato. Adesso ci siamo. Io sono pronto, sono venuto alla Ferrari per vincere». In effetti, ambizioso e competitivo, Alonso lo è sempre stato «Anche mangiando un dessert – racconta – devo finire prima degli altri. Quando ero ragazzino e tornavo da scuola accompagnato da mia mamma, facevo le gare a piedi, semaforo dopo semaforo. E lei era costretta a farmi vincere per evitare che facessi i capricci. Ero un disastro».



Alonso, nell’intervista relizzata da Pino Allievi della Gazzetta dello Sport, chiarisce che ha ben chiaro perché la Ferrari sia una spanna sopra le altre case automobilistiche: «tradizione, coesione, passione» sono per Alonso gli elementi che la caratterizzano. «Fin dal primo giorno a Maranello – continua Alonso – ho visto che anche chi monta lo specchietto retrovisore lo fa con lo stesso impegno come se fosse la sua macchina. C’è sentimento, cuore».

Ciò che distingue un pilota da un altro, per Alonso è «la testa». Secondo Alonso, infatti, «i migliori dieci piloti sono divisi da inezie, se escludiamo macchina, gomme e team. Prevale chi riesce a far emergere il 100% delle proprie qualità. C’è gente che usa il 93% del talento, altri il 97%: se uno tira fuori il 99% per 19 gare, diventa campione del mondo». Certo, trattandosi di un pilota della Ferrari, sarà necessaria anche una certa dose di sprezzo del pericolo: «Mio padre preparava esplosivi per le miniere – racconta Alonso. Ci furono un paio di esplosioni nei depositi della ditta in cui lavorava e morì della gente. Ma da bambino non avevo la percezione del rischio».



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La moglie di Alonso, Raquel è una nota cantante. Il loro rapporto è ottimo. Quando Alonso è passato in Ferrari, lei «è stata felice», afferma Alonso.«Parliamo molto delle nostre vite e quindi anche di corse». Unico neo, «lei fa 50 concerti all’anno, io al massimo vado a uno. La percentuale è bassa…», confessa Alonso. Cosa tifa un campione di Formula 1? «Sono cresciuto col Milan che era l’incubo della mia squadra, il Real Madrid. Per questo lo rispetto», afferma Alonso.

 

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