L’industria automobilistica propone al Governo l’istituzione di una Consulta dell’automotive. «In attesa che si ristabiliscano le condizioni per una ripresa della fiducia dei consumatori e delle imprese, primo ingrediente per far ripartire le vendite, occorre varare misure fiscali che consentano al mercato auto italiano di ritornare su un livello fisiologico, intorno ai 2 milioni di unità l’anno. Anfia è disponibile a rimodulare insieme ai ministeri competenti il carico fiscale attuale, attuando un alleggerimento e una semplificazione compatibili con le esigenze di gettito dell’Erario. Tra le nostre proposte, occupa quindi un posto importante l’idea di un miglior coordinamento tra i rappresentanti della filiera e gli organi istituzionali ai fini di una legislazione più competitiva».



Con queste parole Roberto Vavassori, presidente dell’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, ha aperto a Roma l’assemblea annuale dell’Anfia, alla presenza, fra gli altri, del premier Mario Monti. Vavassori ha poi analizzato la situazione dal punto di vista della produzione individuando alcune proposte che aiuterebbero non poco le imprese che operano nel settore sul nostro territorio. La prima riguarda una riduzione di almeno l’80% della componente A3 del costo dell’energia (quella destinata a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili) per le imprese ad alta intensità energetica, come quelle, appunto, dell’automotive. In secondo luogo, sarebbe utile una deroga al patto di stabilità per consentire investimenti mirati sul trasporto locale, volti al rinnovo del parco autobus e dei veicoli, e per il pagamento dei debiti pregressi della pubblica amministrazione verso le imprese fornitrici.



Infine, il lancio, a livello nazionale, di un progetto pilota per una mobilità integrata e sostenibile in un’area geografica selezionata, in cui le imprese della filiera mettano a disposizione le proprie risorse e competenze per lo sviluppo di un modello di mobilità intelligente e integrata, con il Governo impegnato semplicemente a garantire velocità di approvazione dei progetti e snellimento dei vincoli normativi.

L’analisi e le proposte di Vavassori, poi, sono sfociate in una richiesta concreta, rivolta alle istituzioni: «La creazione di una Consulta sul settore automotive che, con il supporto del Governo e la partecipazione attiva dei Ministeri competenti, insieme alle istituzioni deputate all’internazionalizzazione e allo sviluppo delle aziende, e con i rappresentanti della filiera industriale nazionale, diventi l’interlocutore privilegiato per i provvedimenti legislativi che riguardano il mondo della mobilità e monitori l’effettiva realizzazione dei punti programmatici che ne costituiscono il fondamento.



La Consulta avrà, inoltre, il compito di attrarre realtà estere sul territorio italiano, di favorire la crescita dimensionale, quindi l’aggregazione, delle imprese automotive e di sviluppare ulteriormente le roadmap tecnologiche per i veicoli a basse emissioni di carbonio, considerando le diverse tipologie di combustibili, in modo che l’Italia diventi il Paese ideale per gli investimenti in nuove tecnologie». Nel suo intervento conclusivo, Monti ha accolto con interesse la proposta Anfia di istituire una Consulta dell’automotive, secondo la formulazione e gli obiettivi suggeriti dall’associazione, la quale ora si impegnerà a verificare con i relativi referenti istituzionali la fattibilità dell’avvio dei lavori.

 

(Carmelo Bongiovanni)

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