L’annus horribilis dell’automobile si avvia al termine con un trend ancora fortemente negativo. Dopo un ottobre che aveva fatto sperare in una piccola, timida ripresa, nel mese di novembre le immatricolazioni riprecipitano a un saldo negativo del 20,1 per cento rispetto allo stesso mese del 2011. Le auto immatricolate sono state 106.491 contro 133.284, per un totale, da gennaio a oggi, di 1.314.868 rispetto a 1.637.812 dello scorso anno. In undici mesi, pertanto, il mercato ha perso il 19,7 per cento delle vendite di autovetture, orientandosi a una chiusura d’anno attorno al valore di 1.400.000 unità.



«Vendite e produzione nazionale ai minimi storici – ha sottolineato Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA, l’associazione nazionale filiera industria automobilistica – minano seriamente la sopravvivenza della nostra filiera in Italia. A essere responsabile del maggior impatto della crisi sull’industria nazionale rispetto ai competitor europei è il gap che ci separa sui principali fattori di competitività: costo dell’energia molto più elevato per le imprese italiane, fiscalità pesante e complessa, burocrazia lenta e inefficiente. Se davvero si vuole evitare il default di decine di imprese nel giro di pochi mesi, occorre attivare in tempi rapidi misure concrete e incisive, coordinate nell’ambito di un confronto permanente tra gli attori del comparto e i ministeri competenti, per puntare su pochi e chiari obiettivi di politica industriale».



Nel dettaglio, le marche nazionali totalizzano nel mese 37.711 immatricolazioni (-16,8%), con una quota di mercato del 29,8%, in crescita di 1,2 punti rispetto a un anno fa. I marchi di Fiat Group Automobiles (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano 31.649 immatricolazioni  (-16,5%), con una quota di mercato del 29,7%, in crescita di 1,3 punti rispetto al 2011.

Più marcata la flessione delle Case estere nel mese: in novembre, infatti, il saldo negativo è del 21,43 per cento, mentre sul cumulato gennaio-novembre le immatricolazioni registrano un arretramento del 19,69 per cento, vicinissimo al meno 19,79 fatto registrare dalle auto di fabbricazione nazionale.



«La sofferenza più forte è negli acquisti da parte delle famiglie, che nonostante le favorevolissime politiche commerciali messe in campo da tutte le Case automobilistiche, guardano preoccupate ai costi di gestione dell’auto (tasse, assicurazioni, carburanti, pedaggi)» ha commentato Jacques Bousquet, presidente dell’UNRAE, l’associazione delle Case automobilistiche estere in Italia. «Tuttavia – ha insistito Bousquet – in questo scenario di difficoltà, le Case estere giocheranno tutte le carte più favorevoli per i loro clienti: nuovi modelli, value for money, agevolazioni promozionali e finanziarie, auspicando che tutti i sacrifici che si stanno sopportando siano poi portatori di un’adeguata stabilità, per riproporre un nuovo spirito di mobilità».

Nelle “top ten” del mercato, infine, cinque i modelli italiani più venduti a novembre: stabili in testa alla classifica la Fiat Panda (10.270 unità) e la Fiat Punto (5.189), seguite, al quarto posto, dalla Lancia Ypsilon (3.098), che guadagna due posizioni rispetto al mese scorso, al quinto, dalla Fiat 500 (2.679) e, al decimo dalla “new entry” Fiat 500L (2.115), vettura lanciata in Italia a metà settembre. Le straniere Ford Fiesta (3.231), Peugeot 208 (2.651), Citroen C3 (2.346), Volkswagen Polo (2.339) e Nissan Qashqai (2.328) sono rispettivamente terza, sesta, settima, ottava e nona.

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