Gli incentivi auto 2014? “Si tratta di un porcellum dell’auto che riguarderà solo l’1% del mercato privati”. A dirlo è  Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i marchi commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, industriali e autobus. “Le risorse sono ridottissime – ha aggiunto – e per le aziende le condizioni di accesso sono impossibili. Le Partite Iva, infatti, per accedervi hanno l’obbligo di rottamare un autoveicolo di almeno 10 anni. La riprova che questa impostazione non funziona è che lo scorso anno i fondi a disposizione dei privati sono terminati in mezza giornata, mentre quelli per le aziende sono rimasti in larga parte inutilizzati. Abbiamo in sostanza buttato soldi pubblici senza allargare il mercato, né ottenere alcun dato interessante ai fini statistici. Motivo unico, lo voglio ricordare, per cui erano stati pensati questi incentivi nel lontano 2012”. “E’ da mesi e mesi che noi dichiariamo che questi incentivi non li vogliamo – ha concluso il presidente di Federauto – e a nessuno sembra interessare. Io personalmente non ho mai sentito nessuno affermare di voler rinunciare a soldi pubblici a sostegno del suo comparto, e il fatto che noi ci siamo spinti a tanto dovrebbe far riflettere il nuovo Governo, in primis il Premier Renzi e il Ministro Guidi”.



Il decreto sulle risorse destinate a finanziare i contributi per i veicoli a basse emissioni (lo Stato verserà 63.4 milioni di euro) contiene un piccolo neo. A firmarlo, essendo suo compito in quanto ministro dello Sviluppo Economico, è stata Federica Guidi, la cui azienda di famiglia ne potrebbe beneficiare. Ecco qui il conflitto d’interessi. La Ducati Energia è la casa madre del Free Duck, utilizzato dalle Poste Italiane; si tratta di un “innovativo quadriciclo elettrico leggero in grado di far fronte alle problematiche connesse alla mobilità, nel pieno rispetto dell’ambiente. Disponibile in versione elettrica e ibrida, contribuisce a ridurre il tasso di inquinamento acustico e soprattutto atmosferico” riportando le parole dello spot della stessa casa produttrice. Il quadricilio a emissioni zero (se elettrico) o ridotte del 76% (se si prende in considerazione la versione ibrida), rientra pienamente nei parametri per fruire degli incentivi e maxi sconti che il governo (e la Guidi) ha predisposto a partire da martedì 6 maggio inerenti al settore delle due, tre e quattro ruote.



Ripartono dal prossimo 6 maggio gli incentivi auto per le auto ecologiche con sconti fino a 5.000 euro. Il Ministro dello Sviluppo Economico ha firmato il decreto di riparto delle risorse relative al 2014 destinate a finanziare i contributi per i veicoli a basse emissioni complessive: l’obiettivo è quello di favorire l’acquisto di veicoli ad alimentazione alternativa (elettrici, ibridi, a metano, biometano, GPL, biocombustibili, idrogeno) con emissioni di anidride carbonica (CO2), allo scarico, non superiori, rispettivamente a 120, 95 e 50 g/km. In questo modo, fa sapere il ministero in un comunicato, è incentivata la diffusione di veicoli a basse emissioni di sostanze “climalteranti”, come la CO2, e di altre sostanze inquinanti.



Sono ammesse agli incentivi le seguenti categorie di veicoli: automobili, veicoli commerciali leggeri, ciclomotori e motocicli a due e tre ruote, quadricicli. Sul sito del ministero dello Sviluppo Economico si legge che, sulla base del monitoraggio della misura effettuata nel 2013, la metà delle risorse disponibili per il 2014 è destinata ai veicoli aziendali e a quelli ad uso pubblico (taxi, car-sharing, noleggio, servizi di linea ecc.), “subordinatamente alla rottamazione di un veicolo vecchio almeno dieci anni. Fanno eccezione i fondi (50%) destinati ai veicoli con emissioni non superiori a 95 g/km (essenzialmente elettrici e ibridi) per i quali non è obbligatoria la rottamazione e che sono aperti a tutte le categorie di acquirenti, inclusi i privati cittadini”. Sono ammessi alle agevolazioni “i veicoli pubblici o privati a basse emissioni complessive, cioè quelli che utilizzano in modalità esclusiva o doppia, combustibili alternativi (idrogeno, biocombustibili, metano, biometano, GPL, energia elettrica)”. Possono inoltre usufruire dei contributi i veicoli che producano emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km.

Il fondo statale per favorire l’acquisto di veicoli a basse emissioni complessive prevede uno stanziamento di 120 milioni di euro per il triennio 2013-2015. Per il 2014, fa sapere il ministero dello Sviluppo Economico, i fondi a disposizione ammontano a 31,3 milioni di euro a cui si aggiungono le risorse non utilizzate nel 2013, per un totale di 63,4 milioni di euro. Ecco come sono ripartite le risorse: 15% per l’acquisto, da parte di tutte le categorie di acquirenti (e senza necessità di rottamazione), di veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km. 35% per l’acquisto, da parte di tutte le categorie di acquirenti (e senza necessità di rottamazione), di veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 90 g/km. 50% per l’acquisto di veicoli destinati all’uso di terzi o utilizzati nell’esercizio di imprese, arti e professioni, e destinati ad essere utilizzati esclusivamente come beni strumentali nell’attività propria dell’impresa, (dietro obbligatoria rottamazione di un corrispondente veicolo obsoleto), con emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km. Per i veicoli acquistati nel 2014 “il contributo è pari, per tutti i veicoli ammissibili, al 20% del costo complessivo del veicolo così come risultante dal contratto di acquisto (e prima delle imposte),  con un tetto massimo di: 5.000 euro per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km; 4.000 euro per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km; 2.000 euro per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km”. Per i veicoli acquistati nel 2015 “il contributo è pari, per tutti i veicoli ammissibili, al 15% del costo del costo complessivo del veicolo così come risultante dal contratto di acquisto (e prima delle imposte), con un tetto massimo di: 3.500 euro per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km; 3.000 euro per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km; 1.800 euro per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km”.