L’evento di presentazione della nuova Alfa Romeo Giulia 2015 di settimana scorsa risuona ancora nell’eco di media, appassionati ed esperti di strategie di mercato: il momento è stato comunque quasi unanimemente accolto come storico, dato il rilancio voluto e sperato dai vertici di Fiat Chrysler per il marchio lombardo famoso in tutto il mondo. La coda del lungo weekend ha posto numerosi commenti e primissimi bilanci sulla presentazione della nuova Giulia Alfa Romeo, in generale positivi ed entusiasti. In ben pochi invece hanno provato a soffermarsi su alcuni punti oscuri o deficitari che sembra porre all’attenzione la neonata di casa Fca, proviamo ad identificarli con ordine.



Per prima cosa, la linea della carrozzeria, così tanto osannata, comincia a destare qualche dubbio con quel posteriore molto accentuato e non del tutto armonico, che ben poco a che fare con la storia di Giulia. la nuova Giulia voleva riesumare il mito dell’Alfa Romeo ma pare davvero la copia di alcune affermatissime avversarie tedesche (ha stesse identiche misure della serie 3 Bmw, ma deve essere una coincidenza).



Il secondo difetto, a nostro parere grave, è l’eccessiva anticipazione dell’uscita rispetto agli effettivi tempi di consegna nei concessionari: se davvero gli ordini potranno arrivare ad ottobre e le prime Giulia saranno sulle strada ad inizio anno, il lancio in pompa magna non è un po’ troppo affrettato, troppo “telefonato”? Perché dare tempo ai concorrenti di prendere le misure e spendere soldi per un modello che vedremo nelle strade tra nove mesi?

Terzo, la nuova audi 4, appena presentata, sarà in vendita dopo l’estate e si possono già conoscere tutte le caratteristiche. Per la nuova Giulia  sono più i punti interrogativi delle certezze. Quanto costerà l’auto (non più o meno ma all’euro)? Si potrà finanziarla? Quali sono gli elementi di serie e gli optional? Sappiamo che sarà sovralimentata ma anche sui “favolosi” circa 510 cavalli non c’è chiarezza. Qual è la velocità massima, l’accelerazione da zero a cento chilometri all’ora? Boh! Lo sapremo solo vivendo. È il lancio di una nuova auto o una operazione di marketing?



Il quarto punto per lo meno opinabile è partire con la presentazione di un modello top di gamma come Quadrifoglio che, con un motore da oltre  500 cavalli, è destinato a rimanere un modello di nicchia. È come se la Bmw lanciasse la nuova Serie 3 iniziando con la versione M, un modello per pochi appassionati. La scelta di Marchionne è talmente strana risulta da risultare incomprensibile. Un modo per rilanciare la sportività del marchio? Mah…

La nuova Giulia, poi sembra essere, sia per linea che per caratteristiche tecniche, un’auto molto potente pensata più per l’America che per l’Europa, l’esatto opposto degli altri competitor. E la Cina?  Non se ne parla e non ci sono piani strategici per il secondo mercato mondiale automobilistico. I concorrenti tedeschi, nonostante la crisi di questi mesi, ci fanno ancora margini e volumi di vendita. Alfa ne può fare a meno?

Scendendo sul lato tecnico, una sesta perplessità la si può scovare sull’elettronica: il Torque Vectoring e l’integrate Brake System sembrano grandi evoluzioni. Ma come tutte le cose nuove hanno  bisogno di tempo per essere valutate. Per adesso  paiono un po’ degli azzardi che quantomeno andranno sperimentati dai pionieri alfisti, i primi veri compratori effettivi, prima di diventare una realtà che supporta le vendite.

Ultimo, ma non meno importante dubbio sulla nuova Alfa Romeo, riguarda le previsioni di mercato: è vero che a Marchionne piacciono le sfide, ma passare da 70mila a 400mila auto vendute in soli tre anni contro i tedeschi senza avere la Giulia in concessionaria almeno fino al nuovo anno e senza modelli in grado di fare davvero i numeri, sembra più utopia che un azzardo calcolato.