Chissà se il focus Anfia sulle vendite delle auto ha indagato le origini dell’impennata di immatricolazioni auto in questo mese appena da poco concluso. Del tipo: giugno, le scuole finiscono e si inizia a pensare alle vacanze, magari già alcuni anticipano la massa e si mettono sulle strade. Ma se la moglie insiste nel personalissimo record di portare sempre una valigia in più dell’anno prima – “non si sa mai!” – allora molti cominciano a pensare ad allargare lo spazio nella propria auto, e quando il portapacchi ormai diventa pesante come l’auto stessa allora arriva il moneto di cambiare auto. Deve essere più o meno questo l’idea alla base di molti europei che in questo giugno 2015 hanno fatto registrare il record di immatricolazioni auto dal 2009: secondo i dati diffusi da (European Automobile Manufacturers’ Association) raccolti da Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata e dell’Efta a giugno 2015 le immatricolazioni di auto ammontano a 1.413.911 unità, con un rialzo finalmente a doppia cifra del rispetto allo stesso mese del 2014. Allargando l’orizzonte, nel periodo di questo primo semestre, le immatricolazioni complessive si sono rialzate del 8,2% rispetto all’anno scorso. «Un giugno così con la più alta crescita tendenziale delle immatricolazioni da dicembre 2009 prosegue il trend positivo iniziato 22 mesi fa», ha dichiarato il Presidente di Anfia, Roberto Vavassori. In effetti gli europei si sono scatenati comprando nuove auto, nello specifico quelli della Penisola Iberica oltre che festeggiare per i numerosi successi sportivi hanno messo mano al portafogli e hanno iniziato a comprare auto. Il mercato spagnolo si conferma il più elevato (+23,5%), evidentemente l’ottava edizione del piano incentivi PIVE del governo iberico ha inciso eccome nel suo primo mese completo di operatività. La Francia insegue al escono posto con un +15% di crescita nelle vendite, sfruttando i 2 giorni lavorati in più rispetto a giugno 2014, esattamente come la Germania (per una volta fuori da un podio e non in testa a tutte le classifiche come di norma, +12,9) che beneficia di un giorno lavorativo in più. L’Italia a sorpresa si presenta sul gradino più basso del podio europeo, con un +14,4% frutto un giorno lavorativo in più rispetto al 2014. Il mercato inglese invece cresce bene ma ancora sotto la media europea, segue a ruota gli altri big con un +12,8%.
Anfia si sbilancia anche per i mesi futuri, arrivando da un lato a riconoscere che il mercato europeo è in netta crescita dopo anni bui (evidentemente anche le “pressioni” femminili per più spazio, più comfort, più tutto si scontravano con un portafogli miseramente vuoto), dall’altro la convinzione è che per tutti i 5 maggiori mercati prosegua positivamente anche il secondo semestre: «Francia, Germania, Regno Unito con una crescita moderata (+2% circa), mentre Spagna e Italia, entrate più tardi nella fase di ripresa, avranno rialzi più sostenuti», riporta il focus di Anfia.
Ma i clienti italiani dunque? Secondo Vavassori, con questi dati c’è la speranza che la domanda sia ancora più incoraggiata anche attraverso misure destinate a ridurre l’imposizione fiscale sull’autoveicolo, in particolare nel suo utilizzo. Interessante la tematica dell’auto vecchia: se non viene accelerata questa sostituzione, l’Italia tra le ultime in Europa per la media età dei veicoli, occorreranno oltre 20 anni per svecchiare un parco che alla fine dell’anno scorso contava 37 milioni di vetture, ricorda sempre Vavassori. Come riportato già dal Sussidiario negli scorsi giorni, il mercato italiano vede una crescita netta anche delle proprie marche di auto, con il brand Fiat che sale del 14,8% contro il 6% di un anno fa, per non parlare di Jeep che cresce del 174% rispetto al 2014, frutto di un netto rilancio del marchio con nuovi modelli attraenti e finalmente competivi. Insomma che siano spagnole, teutoniche, francesine o suddite della Regina, o anche delle semplici italiane, la categoria allargata mogli/compagne/fidanzate hanno avuto la meglio in questo 2015 e ciò si riflette positivamente sull’economia di vendita. Uomini, portate pazienza e comprate auto… che poi in fondo non aspettavate altro, ammettiamolo.



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