Colpo forte di Toyota che dopo il primo progetto della Prius con cui anticipò di gran lunga il mercato delle auto ibride nel 2000, ci riprova: la Mirai, arrivata in questi giorni in Europa e commercializzata da settembre, si candida ad essere il pezzo forte del mercato pulito essendo la prima berlina di massa completamente ad idrogeno. Si comincia da Gran Bretagna e Danimarca e poi via via in tutto il nostro continente, Italia compresa. Sarà uno spettacolo di tecnologia e soprattutto tende a conquista tutto il mercato green ed energetico, a quanto si apprende dalle vari informazioni e dal prototipo presentato nello scorso Salone dell’auto di Ginevra. Il cuore della nuova vettura è il Toyota Fuel Cell System (TFCS) che abbina tecnologia delle celle a combustibile con l’Hybrid già sperimentato in altre auto nel recente passato con ottimi risultati. Ci sarà però un nuovo convertitore di idrogeno ad alta pressione e un nuovo pacco celle che garantirà maggiori performance e ridotti consumi: infatti la combustione interna è zero, con agenti inquinanti e che non esisteranno. Inoltre, il tempo di rifornimento è ridotto fino a 3 minuti con autonomia di ben 500 chilometri. Se però guardiamo all’Italia un problemino da questo punto di vista ci sarebbe, visto che l’unica stazione di rifornimento a idrogeno in questo momento attiva ed esistente è a Bolzano. Per il resto una signora macchina: cerchi in alluminio, rivestimenti softtouch, inserti cromati, supporto lombare al sedile del guidatore regolabile in maniera elettronica. Cluster centrale rinnovato rispetto alle ultime Toyota con clima bizona e la nanotecnologia di Nanoe per la purificazione dell’aria proveniente dall’esterno. Futuro, sempre più futuro, a meno di guardare il prezzo dove ripiombiamo direttamente nel presente: listino con ben 66mila euro di esborso per aggiudicarsi la Mirai, non proprio un’auto per tutti, ma questo è il prezzo della “rivoluzione” per un modello comunque innovativo.