“Un’idea può trasformare il mondo e riscrivere tutte le idee”. Interessante e acuto come sempre il regista Christopher Nolan che fa dire così al buon Cobb-Leo Di Caprio nel film cult “Inception“. Che abbiano tratto da qui l’idea in origine quelli di “Fortune” nello stilare la classifica 2015 delle aziende che cambiano il mondo? E la Toyota al terzo posto che c’azzecca? Si può dire che una azienda di automobili sfonda il concetto di “change the world”? Da oggi sì, secondo l’autorevole rivista americana “Fortune” che ripropone la bella idea (lapsus voluto, non me ne voglia il buon Freud) di comporre una classifica annuale per le aziende mondiali che con il loro operato contribuiscono a migliorare la società e a cambiare il mondo. Un riconoscimento internazionale importantissimo per il gruppo mondiale giapponese Toyota che al terzo posto tiene alta la bandiera del settore auto. I motivi di questa scelta? Secondo la rivista, l’impegno continuo nel lavorare a favore della popolazione globale e della società, per affermare la Smart Innovation ovvero la sua mission e filosofia con la quale intende migliorare la vita di tutta la collettività. Migliorare e innovare, questi gli innesti (eh sì vecchio Sigmund, confermo la assoluta volontà lapsusiana) rivoluzionari che hanno caratterizzato gli obiettivi del Brand nipponico conosciuto in tutto il mondo. a pochissimi giorni dal lancio in Europa della nuovissima ed “idrogena” Mirai, la prima Berlina di massa Toyota alimentata solo a idrogeno, “Fortune” ricorda come il Brand abbia fatto da grande pioniere nel campo della sostenibilità ambientale lanciando la Prius come primo modello Full Hybrid prodotto su larghissima scala. Ambiente e benessere insomma, questi i motivi per questa splendida medaglia di bronzo per i giapponesi: l’ibrido infatti resta la più recente rivoluzione tecnologica nel settore automotive e raccoglie un grande consensi tra i clienti di tutto il globo, con oltre 8 milioni di vetture vendute sulla faccia della terra, traguardo raggiunto giusto un mese fa. Da un lato quindi sostenibilità e rispetto per l’ambiente, dall’altro tecnologia in costante sviluppo e innovazione continua, costituiscono i must di Toyota che valgono tutt’oggi. Esempio? Beh in giapponese “Mirai” significa futuro, vedete un po’ voi… Nel commentare la classifica, la stessa rivista americana si interroga su come potrà essere sviluppata una rete di infrastrutture adeguata per la diffusione e la guida di Mirai. È per questo motivo che Toyota, specie in Italia, tramite un comunicato stampa richiede l’impegno costante anche delle Istituzioni per lo sviluppo e l’utilizzo di una risorsa tanto importante come l’idrogeno e per la costruzione di una rete infrastrutturale adeguata ed efficiente. Insomma, il tentativo dei giapponesi sembra abbastanza chiaro: un “inception” di idea eco-tecnologica nella mente di istituzioni e specializzati del settore, riuscirà?