È una situazione piuttosto strana quella che sta coinvolgendo ormai da un anno e mezzo il mercato dell’auto italiano come quello europeo: dopo la crisi nera come la pece di almeno 4 anni con la crescita del settore vicino allo zero tanto quanto il cerchione alla propria gomma, è avvenuta l’impennata decisiva e attesa circa 15 mesi fa. In brevissimo tempo si cresceva con doppia cifra in maniera incredibile e tuttora è così: siamo infatti, secondo il rapporto di Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) nel mese di luglio abbiamo raggiunto il 14° mese consecutivo di crescita, il settimo con doppia cifra ( per la precisione) rispetto allo stesso mese del 2014. Ebbene, dove sta il problema? Sì, ce ne sono, e non sono trascurabili per niente. Unrae ricorda nel suo comunicato che «abbiamo dovuto attendere luglio per raggiungere il milione di vetture immatricolate. Storicamente i primi sette mese dell’anno coprono il 60% del totale annuo, dunque dovrebbe essere confermato la previsione negativa fatta dal nostro centro studi che parla di soli esemplari venduti nel 2015». Ebbene questo risultato ci fa ripiombare indietro fino al 1980, da allora infatti non si vendevano così pochi esemplari. I dati diffusi ieri dal Ministero dei Trasporti confermano in pieno questo trend positivo dal forte lato oscuro. Continua il ridimensionamento del canale noleggio (con solo un +5,2%) che attende come l’acqua nel deserto del nuovo e prossimo Giubileo per vedere di nuovo impennarsi la richiesta. Il canale privati invece da par suo cresce positivamente ma è frutto in pratica del notevole lavoro di promozioni attuate dalle case automobilistiche in Italia, non potranno durare a molto se poi effettivamente sono in pochi a rinnovare il proprio parco macchine.
«Siamo di fronte ad una ripresa lenta e su valori ancora molto bassi per il potenziale mercato italiano, con una sostituzione ritardata del parco anziano, vero nodo da scogliere per una crescita concreta», nettissime le parole di Massimo Nordio, presidente di Unrae, Troppo fragile come crescita, troppo grande ancora il problema che provvedimenti politici non efficaci in questo campo non stanno affrontando; eppure, «i recenti dati del Pil in questo primo trimestre hanno confermato la centralità e la capacità trainante del settore auto», ricorda ancora Nordio. Il settore automotive in Italia è uno dei migliori, eppure si cresce troppo lentamente, come mai? Il rapporto abbozza una risposta interessante quanto semplice: finché mancheranno provvedimenti che permettano alle famiglie e alle imprese di essere incentivate nell’accelerare al rinnovamento del parco, non solo la crescita sarà lenta ma ad un certo punto si esaurirà. E mente il mondo riparte, l’Italia rimarrebbe ancora al palo, e questo non possiamo permettercelo. «La sostituzione del parco anziano risolverebbe molti problemi, non solo nel settore auto, ma anche per problemi di sicurezza, costo sociale e ambiente», ricorda ancora Unrae. Il decisore Pubblico secondo il report dovrà comprendere tutti questi temi e adottare misure tempestive nella Legge di Stabilità, con un piano di vera attenzione alla possibilità di spesa delle famiglie e con una rinnovata gestione dei costi da parte delle aziende, con pacchetti di riduzione del carico fiscale mirati ed efficaci.
Insomma va bene festeggiare per la crescita, ma il rischio che questa diventi effimera è molto forte se mancheranno i provvedimenti di cui sopra: intanto, luglio è andato comunque bene con i segmenti più in forma che si dimostrano ancora essere le city car (A) e le utilitarie (B). Ma anche le medie vanno in doppia cifra, in leggero attivo poi anche il segmento D, calano invece i segmenti superiori come crossover e suv. Un dato interessante infine: i trasferimenti di proprietà comprensivi delle minivolture (ovvero quelli temporanei al concessionario in attesa della rivendita al cliente finale) accelerano la crescita con un +11,6% rispetto al luglio 2014. Per i più appassionati di classifica, ecco la top ten della auto più vendute a luglio, dove il podio resta tutto italiano, allargando ai primi 10 ci sono ben 6 vetture italiche. La regina Fiat Panda guida il mercato italiano, ed ecco nel dettaglio la top ten: Fiat Panda, Fiat Punto, Lancia Ypsilon, Golf Vw, Renault Clio, Polo Vw, Fiat 500X, Ford Fiesta, Fiat 500L, Fiat 500. Nel settore Gpl, ancora molto in crescita sulla nostra Penisola, domina la Dacia Duster, seguita dalla Clio e dalla Fiesta, mentre tra diesel troviamo la tra le preferite dagli italiani, seguita dal Qashqai di Nissan e dalla Golf di Volkswagen.



Leggi anche

VOLKSWAGEN CHIUDE 3 IMPIANTI/ “Andrà peggio se l’Ue non cambierà piani sull’elettrico”LE IBRIDE SUPERANO LE AUTO A BENZINA/ Ma l’Ue persevera nell’errore sull’elettricoSETTORE AUTO/ La Cina lancia indagine su possibili violazioni di marchi registratiRAPPORTO UNRAE/ L'auto in Italia "cresce" come nel 1980: a quando il rinnovamento del parco?FOCUS ANFIA/ Nel mercato auto europeo si torna a girare con la doppia cifra: la Spagna domina, l'Italia insegue terza in netta ripresa