Scena tipica adolescente-madre: “Mamma, voglio il motorino”. E dall’altra parte, scatta l’ansia. Bene, pensate voi se la scena si ripetesse con un decisivo cambio di desiderio, “Mamma, voglio il quad!”. Ora, ammesso che la genitrice in questione sappia di cosa stia parlando il figlio e non risponda qualcosa del tipo “l’ho sempre detto che un giorno o l’altro tutto quel latino che hai studiato ti sarebbe stato utile”, se realmente comprende di cosa si sta trattando probabilmente la prima reazione sarebbe un calo di pressione, o giù di lì. Eh sì quad, ovvero quello strano veicolo a 4 ruote che sempre più spesso si vede girare per le strade e le stradine sia in città che nei paesi. “Una moto con 4 ruote”, il commento dell’uomo-medio della strada, è un fenomeno che magari è poco conosciuto in Italia ma in costante crescita. Proviamo dunque a conoscerlo meglio.
Intanto intendiamoci subito con i termini: il nome Quad deriva da quad-bike, che definisce un mezzo fuoristrada derivato dalla moto ma dotato di 4 ruote, da cui appunto “quad”. Ma il suo uso? È in definitiva un fuoristrada derivante sì dalla moto ma con una diversissima funzione: dotato appunto di 4 ruote questo permette di seguire percorsi incredibili nella natura. Un’alternativa di guida, un’opzione versatile che permette di raggiungere praticamente qualsiasi luogo in tutte le condizioni: estrema versatilità di movimento, arrampicata, attraversamento dei guadi e in generale una guida su ogni superficie esistente. E le origini di questo bizzarro veicolo? Semplici, hanno di fatto origine concettualmente dagli ATV, ovvero gli All Terrain Veichle che andavano di moda negli anni ’60-’70, veicoli per ogni meta e versatili che poi non hanno retto al cambiamento di generazione e che però sono rispuntati negli ultimi anni con la versione comunque molto particolare del quad. Utilizzati anche dai marines statunitensi nel deserto, i quad sono entrati nell’immaginario collettivo con il primo storico esemplare, il Suzuki Quadrunner LT 125, che ha dato il via libera a tutta una serie fortunata di “pronipoti” a quattro ruote. Il “mini fuoristrada” più celebre al mondo sta facendo strada, arrivando oggi ad avere ben due diverse categorie: quad utility e quad sportivi. Per questi ultimi, piuttosto riconoscibili, la carena è del tutto simile alle moto da cross: look aggressivo con sola trazione posteriore molto divertente per gli sportivi estremi, un po’ meno adattabile come facilità alla guida, non proprio per tutti gli tipi di riders ecco.
Per i più che vogliono cimentarsi con una guida anche a noleggio dei quad, pratica molto diffusa nelle zone turistiche e attorno a spiagge e litorali, la versione utility va più che bene: aspetto più massiccio, più protetto e carrozzato. Trazione integrale e marce ridotte, a volte azzerate con il comodo monomarcia di stampo “scooteristico”, con motore a 2 o 4 tempi e con cilindrate che viaggiano tra i 200 e i 700 cc. Occhio però che non tutti i quad sono omologati, proprio per la grande varietà di opzioni su telaio e motore che non ne fanno un mezzo semplice da gestire con le regole dei normali veicoli cittadini.
Volete portarci la fidanzata scettica per questa “anomalia” di veicolo? Potete, specie nella versione utility di fatto comportandosi come una normale moto e che una relativa comodità anche per il passeggero, molto più difficile invece per la categoria sportiva (anche se lì vedo più difficile la lieta partecipazione della suddetta compagna). Con un costo che può aggirarsi tra i 4mila e 12mila euro per le versioni e le marche più specializzate, i grandi dubbi rimangono sempre sulla modalità e la comodità di guida: gli esperti dicono che la seduta è più comoda di quanto si pensi, con in più la semplicità di guida di una moto qualsiasi che rende il mezzo maneggevole e non complesso da guidare. Nascendo come fuoristrada, molto indicato per le superficie difficili da raggiungere, il quad è ideale per i più estremi che si cimentano con il guadare corsi d’acqua o per le arrampicate per terreni irti. La stabilità è però il grande cruccio di questo mezzo bizzarro e amato da più giovani: il viaggio lungo in quad è complesso per la grandezza di una minicar ma senza coperture, con il rischio che al minimo tamponamento le conseguenze siano più gravi di qualsiasi altro mezzo. Scarsa è l’autonomia di carburante (non più di 200km di norma) e ridotta anche la capacità di carico che non consente di trasportare a bordo molto con sé.
Emozione, avventura, ma anche rischio e pericolo: provare per credere con un consiglio. Non ditelo alla fidanzata però, e men che meno alla mamma, a meno di convincerla con la supercazzola del latino. Buona fortuna.