Un altro segno più, un’altra crescita, l’ennesima. Commentare i dati del mercato dell’auto in Italia è diventato quasi monotono. Settembre, per esempio, ha chiuso a quota 153.617 immatricolazioni, il che significa un +17,4% rispetto allo stesso mese del 2015. È ormai il 28° mese di crescita consecutivo. Solo nei primi 9 mesi dell’anno toccano sono state 1.406.035 le immatricolazioni, con un identico +17,4% – non a caso abbiamo parlato di monotonia – sulle 1.197.274 del gennaio-settembre 2015.
Ancora una volta a spiccare sono le vendite a noleggio e a società: cresciute del 38,4% le prime, con una quota di mercato del 17%, grazie al fortissimo incremento del breve termine (+78,9%) e di quello più contenuto (+31%) del breve termine, aumentate del 16,5% le seconde, con una quota di mercato del 23,3% di quota. E i privati? Gli acquisti da parte delle famiglie sono sì aumentati del 4,8% nel mese, ma in assoluto la quota di mercato è scesa al 59,7%. Nei 9 mesi dell’anno, comunque, le immatricolazioni crescono del 16,2%, rappresentando il 61,7% del totale mercato.
Il vero boom è quello delle auto ibride ed elettriche, crescono rispettivamente del 44,5 e del 64,4%, a discapito di Gpl (-8,3%) e soprattutto metano (-45,2%), che si fermano ad appena un 2% del totale mercato.
«I dati di settembre confermano che l’auto resta un bene centrale nella mobilità per l’opportunità data dalle forti promozioni commerciali, e dalle agevolazioni fiscali, di affrontare un bisogno di sostituzione del parco anziano, rinviato per troppo tempo – il commento di Massimo Nordio, presidente UNRAE, l’Uione nazionale dei rappresentanti autoveicoli esteri – Si conferma la nostra previsione di un mercato 2016 vicino a 1.850.000 immatricolazioni».
Se la crescita è innegabile, c’è chi sospetta che i dati non riflettano correttamente il reale andamento del mercato. O meglio, che ci siano pratiche che in qualche modo sfalsano i numeri. È il caso di Federauto, la federazione italiana che riunisce i concessionari. « Le 153.617 immatricolazioni – commenta il presidente Pavan Bernacchi – riassumono l’intero ultimo trimestre in cui si sono alternate promozioni efficaci per gli acquisti delle famiglie, ma anche importanti dosi di km 0, dietro cui si nasconde la necessità di conseguire gli ‘ambiziosi’ obiettivi di quota delle Case. Obiettivi a cui sono legati anche i margini variabili dei concessionari. Ottimo anche l’effetto del superammortamento del 140% messo a disposizione dall’attuale Governo al mondo delle partite IVA». Pavan Bernacchi punta il dito in particolare sulle km0: «Se abbiamo cominciato a viverle come un potenziale problema – dice – è perché a nostro avviso il suo sempre maggior peso rischia di diventare una patologia. Purtroppo, per le kilometri zero non si dispone di dati ufficiali, per cui dobbiamo affidarci unicamente alle nostre informazioni sul campo. Ma ci sono altri modi per targare vetture ai limiti delle normative, per esempio a società di noleggio di comodo. Su questo argomento un appello alle Case perché vigilino sulle regole della distribuzione e del mandato di concessione, applicate a tutti i loro prodotti in Europa».