Chissà se Mary Barra si è pentita di aver snobbato Fca o se la cancelliera tedesca Angela Merkel direbbe ancora di no alle offerte di fusione tra Opel e Fiat. In ogni caso, visti i conti economici dell’ultimo trimestre e le dichiarazioni dei vertici di General Motor, dovrebbero fare entrambe un lungo e profondo esame di coscienza. Opel, che in Inghilterra si chiama Vauxhalls, per l’ennesima volta non riuscirà a chiudere i bilanci di fine anno in attivo. Chuck Stevens, chief financial officer di Gm, ha ammesso che gli obiettivi fissati per l’Europa non saranno raggiunti e ha dato la colpa alla Brexit. Le perdite di Opel Vauxhalls nel terzo trimestre sono di 142 milioni di dollari e, secondo Stevens, nel quarto trimestre i guadagni si ridurranno di 300 milioni di dollari. In realtà anche senza le conseguenze valutarie della Brexit, il conto economico del terzo trimestre sarebbe in rosso per 42 milioni di dollari e non farebbe altro che mettere nero su bianco le difficoltà di un’azienda che, in un mercato che va molto bene come quello delle auto in Europa, stenta a trovare una sua strada. Opel Vauxhalls non è un produttore premium e non riesce a dare una personalità alle proprie utilitarie, alcune delle quali sembrano persino scopiazzate dai concorrenti. Per vendere è costretta a offrire sconti importanti e a ridurre i margini di guadagno offrendo optional a go go senza farli pagare ai clienti. Certo, sono tedeschi, ma anche questa caratteristica, dopo il dieselgate ha perso molto di valore. E allora stanno puntando tutto sulla tecnologia, sull’elettronica in auto, sull’innovazione. Ma questa scelta, almeno per ora, non sembra pagare. In un mercato europeo che cresce dell’8%, Opel Vauxhalls riesce appena a racimolare un magro 6,7%, mentre altri concorrenti salgono molto più, a cominciare proprio dallo snobbato marchio Fiat, che guadagna il 15,7%. E i risultati di vendita si traducono in risultati di bilancio. Brexit o non Brexit. Fca in Europa ha guadagnato 104 milioni di euro nel terzo trimestre, cinque volte quanto guadagnava un anno fa. E anche grazie a questi risultati ha potuto alzare le stime degli utili per la fine dell’anno. Opel Vauxhalls fa parte di una General Motors che macina utili (2,77 miliardi di dollari nel terzo trimestre). Ma anche il Gruppo Fca nel suo complesso non è da meno (1,63 miliardi di dollari da luglio a fine settembre), tanto da cominciare a diventare un partner o una preda interessanti. Per una possibile alleanza si fa ancora il nome di Psa, il costruttore francese che raggruppa i marchi Citroen, Ds e Peugeot. Ma inizia anche a farsi strada l’ipotesi di un intervento di Bmw, che è controllata dalla famiglia Quandt e capitalizza in borsa una cinquantina di miliardi, circa sette volte Fca. Se questa ipotesi dovesse concretizzarsi cambierebbe in modo radicale il panorama dell’industria dell’auto mondiale, con un costruttore con una gamma di vetture quasi infinita, che andrebbe dalle utilitarie alle auto premium ai fuoristrada, capace di fare margini in ogni settore e difficile da affrontare per qualsiasi altro concorrente.
Franco Oppedisano