“Primi contraccolpi del dieselgate: Volkswagen perde quota in Europa”. I quotidiani di oggi, più o meno, leggevano tutti in questo modo il calo delle vendite del gruppo e del marchio tedesco in gennaio nel Vecchio continente. Ma è davvero così? È innegabile che il marchio principe di Wolfsburg abbia ridotto le vendite del 4% in un mercato che cresce del 6,3%, ma allora perché Audi, sempre nella scuderia del costruttore tedesco, coinvolta nello stesso modo, se non di più, nello scandalo delle emissioni truccate, le ha aumentate del 14%? E perché Seat e Skoda, altri due marchi del gruppo soltanto sfiorate dal dieselgate, ma nel medesimo modo, hanno la prima perso terreno (-8,8%) e la seconda guadagnato (+6%)? E ancora: perché fino ad ora non era successo nulla o quasi? Perché solo a quattro mesi dallo scoppio dello scandalo il consumatore europeo dovrebbe iniziare a “punire” i marchi tedeschi per uno scandalo che, diciamolo, ha fatto molto più rumore dall’altra parte dell’Oceano e tra i media che tra i comuni cittadini automobilisti?



Intendiamoci: nessuno dice che l’immagine del Gruppo non risenta della truffa sui software che facevano passare i controlli antiinquinamento. E nessuno si nasconde la potenza della campagna mediatica, pubblicitaria e commerciale messa in campo dal gruppo tedesco per farvi fronte. Ma questo calo di mercato nel mese di gennaio potrebbe essere solo in minima parte causato dallo scandalo.



E allora perché questa riduzione delle vendite? Qualcuno dice semplicemente: «È il mercato, bellezza» e avrebbe, forse, ragione. Noi aggiungiamo che potrebbe essere anche il “momentum” di mercato, con i suoi alti e bassi con i nuovi modelli che arrivano in concessionaria e quelli vecchi che vengono spinti fuori a prezzi di saldi, con il concorrente che azzecca una nuova vettura, mentre la tua, che ha qualche anno sulle spalle, devi sudare per venderla. Oppure una campagna particolarmente aggressiva di un diretto competitor o una riduzione delle auto prodotte che ritardano le consegne allontanando i potenziali clienti. Le ragioni di un calo in un solo mese in un mercato vasto come quello europeo possono essere mille (e nel caso di Volkswagen sono mille e una) e solo l’andamento dei prossimi mesi ci dirà con certezza qual è.



Franco Oppedisano

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