Continua a tirare il più grande mercato del mondo. Non più come qualche anno fa: sta maturando. Analisti e commentatori ci avevano avvertiti sul fatto che la Cina inevitabilmente avrebbe cominciato a frenare e i dati ora lo confermano. In base ai dati diffusi dalla China Association of Automobile Manufacturers, le vendite di maggio del mercato cinese hanno registrato una crescita del 9,8% sullo stesso mese del 2015 a 2,092 milioni di unità tra autovetture e veicoli commerciali leggeri. Considerando le sole auto, l’impennata è stata dell’11,3% a 1,793 milioni di esemplari. Ma è considerando l’andamento da inizio anno che si capisce meglio la realtà delle cose: sui primi cinque mesi del 2015 si registra un incremento del 7% a complessivi 10,755 milioni di veicoli, 9,258 milioni dei quali autovetture (+7,8%). Per carità, non sono certo bruscolini, ma il 7%, per un mercato come quello cinese, è il minimo sindacale, non certo un indice di grande crescita. Senza contare che il mercato cinese è annualmente stimolato nel singolo maggio dal precedente Salone Internazionale del Paese che quest’anno si è svolto a Pechino.
Il mercato cinese sconta non tanto una saturazione, che comunque non tarderà ad arrivare, quanto problemi come quello dell’inquinamento e della sovrapopolazione delle grandi città, dove le autorità hanno cominciato a centellinare le targhe proprio per scoraggiare la motorizzazione di massa. Il mercato, in sostanza, si sta raffinando: ci sono più veicoli meno inquinanti, mentre fino a poco tempo fa in Cina si vendeva qualunque cosa, purché avesse quattro ruote.
Maggio infatti è stato positivo soprattutto per General Motors, Toyota, Honda e Nissan, negativo per Ford. A sostenere il settore sono attualmente l’elevata domanda di sedan e di sport utility, il taglio governativo delle imposte su modelli equipaggiati con motori di piccola cilindrata, gli sconti promossi dalle Case e un’offerta generale di prodotto in continua evoluzione.
Andamento al rialzo anche per la produzione che in maggio ha guadagnato il 5% a 2,065 milioni di esemplari e nei cinque mesi il 5,7% a 10,843 milioni di veicoli.
Si tratta certo di un mercato sempre in esplosione, ma abbastanza maturo, nel quale inevitabilmente diminuiranno i margini. Se prima si guadagnava, e parecchio, su ogni macchina che si vendeva, adesso bisogna darsi da fare per realizzare macchine migliori, che dunque costano di più,e quindi sulle quali si guagnerà meno.