È un bel periodo per Fca. Le vendite in Europa non sono mai andate meglio, in Italia il mercato continua a tirare come un treno e il lancio della nuova Giulia apre il cuore alla speranza per il futuro. A giugno nel Vecchio continente Fiat Chrysler ha registrato una crescita delle immatricolazioni del 12,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno arrivando a vendere 98.680 veicoli con un aumento della quota di mercato dal 6,2% al 6,5%.
I motivi del buon andamento di Fca sono sostanzialmente tre: Alfa Romeo, Jeep e il marchio Fiat. Non c’è nessun mistero sul buon andamento dei primi due perché il lancio della Giulia ha dato slancio a delle vendite che erano arrivate al lumicino e Jeep da molti mesi sale le classifiche con l’aiuto di nuovi modelli dopo essere quasi sparita del tutto dal mercato europeo. Anche dal punto di vista della quantità le 800 Giulia vendute in giugno e le quasi 10 mila Jeep vendute in Europa a giugno contano poco rispetto alle oltre 75 mila Fiat piazzate nell’ultimo mese nel continente. Sul mercato è arrivata la nuova Tipo e la 124 cabrio che hanno dato il proprio contributo, ma il grosso (e l’aumento) delle vendite arriva ancora (quasi inspiegabilmente) dalle 500 e dalla Panda che hanno già qualche anno sulle spalle, ma continuano a piacere in Italia e all’estero.
Il segreto di Fiat ha un nome e un cognome: quello di Olivier Francois, il responsabile del marchio Fiat e della comunicazione del Gruppo. Era uno dei cosiddetti quattro cavalieri di Sergio Marchionne, i responsabili degli allora quattro marchi del gruppo che una dozzina di anni fa usciva a fatica da un possibile fallimento. Allora Francois era responsabile della Lancia, un marchio che per una decina di anni ha potuto contare solo su un prodotto: la vecchia Ypsilon. La fece bicolore, l’associò alla moda, la rese del tutto un prodotto femminile e riuscì ad aumentare le vendite di un’auto vecchia, non ai vertici della sicurezza e di gran lunga inferiore a prodotti simili della concorrenza.
Un mago del marketing. Che oggi ha ne inventata un’altra: l’aumento “telefonato”. I rincari dei listini di tutti i costruttori di auto sono all’ordine del giorno perché il settore va bene ed è un buon momento per aumentare i margini di guadagno. Ma Francois ha comprato delle pagine dei giornali e spazi televisivi per annunciare che i prezzi delle auto del gruppo aumenteranno dall’inizio d’agosto. Chi deve comprarla è avvisato, ci pensa più in fretta. Un’operazione di trasparenza che ha come obiettivo svuotare i garage dei concessionari. Che si svuoteranno, o meglio continueranno a svuotarsi. Ne siamo certi.
Per la cronaca, le vendite del gruppo sono state sostenute dalle vendite di Jeep cresciute del 16,2%, da quelle di Fiat aumentate del 13,9% e di quelle di Alfa Romeo che, grazie alla nuova Giulia, hanno cominciato a risalire dopo aver toccato il fondo del baratro (+22,4%).
Le immatricolazioni di Fca vanno bene un po’ dappertutto e dappertutto l’azienda riesce a far meglio dell’andamento del mercato locale: in Italia le vendite crescono del 13,5% mentre il mercato sale dell’11,9%, in Germania del 15,3% contro l’11,9%, in Francia del 7% contro lo 0,8%, in Spagna del 27,5% contro un 11,2% e nel Regno Unito del 7,6% contro una discesa del mercato dello 0,8%. Nei primi sei mesi dell’anno Fca ha venduto in Europa oltre mezzo milione di auto con un aumento del 16,8% e si è piazzata al quinto posto in classifica dopo il gruppo Volkswagen, Renault, Peugeot-Citroen e Opel.