Motta entra in “tackle” nella polemica sulla chiusura delle discoteche. Il cantautore in un post su Instagram ha criticato l’operato dei gestori dei locali da ballo in relazione alla gestione dell’emergenza Covid. «Il mondo della musica si è praticamente fermato mesi fa e c’è ancora gente che giustifica l’operato delle discoteche, dei soldi in nero, dei dj set/ concerti (?) che ancora prima del Coronavirus hanno provocato stragi», ha scritto l’artista, marito dell’attrice Carolina Crescentini, in un post pubblicato su Instagram. Ma questa era la parte più “soft” del messaggio che ha condiviso sui social: «Andatevene affancu*o e rispettate le regole come tutti». Molti i “like” raccolti, come quello dell’attore Alessandro Roia che ha pubblicato un cuore in segno di condivisione del messaggio. Invece Lodo Guenzi ha commentato: «Con un filo di gas». Il dibattito si era infiammato già con l’intervento di Linus, che però aveva contestato il governo per la decisione di permettere alle discoteche di riaprire dopo il lockdown.



MOTTA, POST CHOC CONTRO DISCOTECHE

Ma Lodo Guenzi ha voluto anche scherzarci, così per dire la sua, sempre su Instagram, ha scritto: «Chiudere le discoteche dopo Ferragosto è un po’ come guardare Sanremo quando Bugo è già andato via». Nel dibattito sulla chiusura delle discoteche si è inserito anche un altro dj famoso, cioè Gabry Ponte, che ha allargato le braccia. «Avete fatto i coglioni e questo è il risultato. Giusto così. Ce lo meritiamo! Usare il buonsenso era troppo difficile, eh?». Il discorso però di Motta va oltre: col suo post al vetriolo (che vi riportiamo in fondo alla pagina) il cantautore toscano ha tirato in ballo tutto il sistema legato alle discoteche, dai soldi in nero alle serate e i concerti prima dell’emergenza coronavirus che hanno provocato “stragi”. In questo caso forse Motta potrebbe essersi riferito alla drammatica vicenda di Corinaldo.

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