Azione disciplinare per i giudici di Verbania che si sono occupati della strage sulla funivia Stresa-Mottarone del 23 maggio scorso durante la quale sono morte 14 persone. Si tratta di Luigi Montefusco e Donatella Banci Buonamici ai quali la procura generale della Cassazione ha comunicato la decisione presa per la mancanza di “correttezza e diligenza” professionale e “gravi scorrettezze” verso i colleghi. Sono queste, come spiega Fatto Quotidiano, le principali contestazioni ai due giudici in riferimento alle polemiche sulla mancata convalida del fermo dei tre principali indagati (due erano stati scarcerati ed un terzo era finito ai domiciliari).



Stando a quanto reso noto da La Stampa, ai due giudici sarebbe stata contestata una “grave inosservanza” delle regole organizzative stabilite dal Consiglio superiore della magistratura (Csm) oltre all’assenza di “correttezza e diligenza” professionale e “gravi scorrettezze” verso gli altri giudici. Questo avrebbe avuto come conseguenza la “lesione del principio costituzionale del giudice naturale – garanzia di imparzialità e competenza nel giudizio durante il processo – e danno grave all’immagine dell’ufficio”.



Strage Mottarone, 2 giudici sotto accusa: azione disciplinare promossa da Cartabia

Agli atti, secondo il quotidiano La Stampa, ci sarebbero mail, chat e conversazioni relativi alla vicenda di Mottarone e che andrebbero a gettare nuove ombre sugli atti iniziali della magistratura. Secondo le accuse, Montefusco, presidente del Tribunale, avrebbe intimato alla gip di non accogliere l’istanza degli indagati, “anche per sottrarla a facili accuse di protagonismo” e l’avrebbe quindi invitata a “spogliarsi del fascicolo”. Richieste che Banci Buonamici avrebbe respinto.

Adesso i due sotto accusa potranno depositare memorie e documenti ed indicare eventuali testimoni e farsi interrogare. Successivamente spetterà alla procura della Cassazione archiviare le accuse o mandarli a processo davanti al Csm. Nè Montefusco né Banci Buonamici hanno voluto rilasciare commenti al quotidiano torinese ma stando a quanto emerso sarebbe stata la ministra della Giustizia Marta Cartabia a promuovere l’azione disciplinare nei confronti dei due giudici.