La strage del Mottarone poteva essere cambiata? Una domanda, questa, che in questi mesi è spesso stata posta dagli inquirenti e non solo e che ora trova risposta dai documenti del collegio dei periti chiamati ad analizzare ciò che resta della cabina numero 3 della funivia di Stresa. Era il 23 maggio dello scorso anno quando si registrò la tragedia del Mottarone ed ora giungono le prime risposte: la strage poteva essere evitata ma soprattutto qualcuno avrebbe dovuto accorgersi nelle precedenti ispezioni mensili che un pezzo della funivia richiedeva di essere sostituito.



Secondo quanto reso noto da La Repubblica nell’edizione online, “tre fili vicino alla testa fusa erano lesionati” e questo rendeva necessario “sostituire la testa fusa, nonostante non fosse arrivata ancora a scadenza”. La perizia contribuisce oggi a evidenziare uno scenario del tutto inedito; i periti intanto hanno chiesto al gip ulteriori 90 giorni per portare a termine il loro lavoro. Ecco intanto cosa si legge nei loro documenti: “Nel corso delle attività esperite, recentissimamente, in data 7 giugno, si sono riscontrati 3 fili lesionati ad 8 millimetri dal colletto della testa fusa della fune traente inferiore sempre del veicolo 3. Preme sottolineare che, qualora tali lesioni si fossero riscontrate durante le ordinarie ispezioni mensili previste da norma, la testa fusa si sarebbe dovuta dismettere e con ciò anticipando la relativa data di scadenza regolamentare”.



Strage Mottarone, attesa per la perizia completa: risultati non prima di luglio

I periti al lavoro sulla strage del Mottarone avrebbero dovuto consegnare il proprio lavoro entro il 30 giugno e le loro conclusioni avrebbero dovute essere discusse durante l’udienza dell’incidente probatorio del 14 luglio. A questo punto però accadrà non prima della metà di ottobre prossimo. Gli esperti a tal proposito sostengono che si tratta di un argomento di assoluta rilevanza ma tutti gli opportuni approfondimenti non potranno portare ad un risultato in tempi brevi dal momento che “sono stati disposti accertamenti di laboratorio che daranno i loro esiti entro il mese di luglio ma che dovranno essere successivamente analizzati e riversati nella perizia”. Questo giustificherebbe ulteriormente il necessario rinvio.



Nella tragedia del Mottarone persero la vita 14 persone e ci fu un solo superstite, il piccolo Eitan che all’epoca aveva appena 5 anni. Sin dall’inizio gli esperti ipotizzarono che il motivo dell’incidente andava ricercato nella testa fusa, precisamente sulla parte di fune traente vicina alla testa fusa. Un dato che andava a sottolineare l’importanza dell’ispezione mensile. La perizia adesso solleva dei sospetti: o non veniva eseguita periodicamente l’ispezione richiesta o veniva fatta male. Per i fatti di un anno fa sono indagate 14 persone tra cui il caposervizio Gabriele Tadini, il gestore dell’impianto Luigi Nerini e il direttore di esercizio Enrico Perocchio, arrestati poche ore dopo la tragedia.