José Mourinho è il nuovo allenatore della Roma? Ma come? I giornali hanno scritto da giorni che Sarri aveva già firmato! Che avrebbe cacciato Diawara, comprato Milik… Eh no, era un’invenzione giornalistica, i Friedkin hanno scelto Maourinho!”. Estraniamoci per un attimo dal clamore mediatico che la notizia ha suscitato e tralasciamo pure ogni valutazione tecnica o emozionale. Di quelle se ne stanno riempendo la bocca fior fior di esperti, ex allenatori, ex giocatori e pure qualche (ex) giornalista.
La cosa curiosa è un’altra ed è forse la vera notizia per chi conosce Roma e la Roma. Nessuno, dico nessuno, dei giornalai romani che sproloquiano sulle 7 radio capitoline ogni santo giorno, stavolta ci ha preso. Ma neppure ci sono andati vicini. Così come era già successo per la nomina a ds di Tiago Pinto qualche mese fa.
Ebbene anche stamattina, a partire dalla Gazzetta dello Sport in prima pagina, si parlava ovunque dell’inizio dell’era Sarri. “La telefonata di Sarri a Milik per convincerlo a venire alla Roma con lui”, “I 4-5 acquisti chiesti da Sarri”, “Ecco l’11 di Sarri”, “Sarri contento della rosa a disposizione non vede l’ora di iniziare”, ecc, ecc. Sono solo alcuni esempi di titoli o esternazioni sul futuro allenatore della Roma che abbiamo letto o ascoltato in questi ultimi 15 giorni, fino a stamattina.
Ma i giornalisti romani si sono ritrovati in buona compagnia: dopo il comunicato stampa di benservito a Paulo Fonseca, le agenzie di scommesse italiane avevano sospeso le puntate su Sarri allenatore della Roma. Solo quelle inglesi davano invece per strafavorito Mourinho. La verità vera è che nessuno a Roma (e in Italia) ci ha mai capito nulla su cosa passasse nella testa di Dan e Ryan Friedkin. I proprietari della Roma hanno eretto un muro intorno a Trigoria, hanno cambiato gli autisti (rigorosamente inglesi) così come gli inservienti. Massimo riserbo, nessuno spiffero. E ci sono riusciti. Al giovane Ryan è riuscita pure l’impresa di nascondere per 5 mesi un bacio rubato a Diletta Leotta.
Anche la scelta inaspettata di Mourinho certifica che le notizie diffuse in questi mesi sullo spogliatoio, sui calciatori e sulle strategie societarie erano tutte invenzioni cialtronesche, di giornalisti, anche rispettabili, che da quando si è insediata la nuova proprietà non sono stati più “foraggiati” e hanno visto le loro fonti interne “alla Baldissoni” allontanate da Trigoria.
Prima di inneggiare o criticare Mourinho, la stampa italiana (e romana in primis) dovrebbe “dimettersi”. Purtroppo nel nostro mestiere le dimissioni non esistono. E allora potrebbero, almeno, ammettere di aver perso l’ennesima partita dell’informazione. Noi lettori, abbiamo finalmente imparato che possiamo risparmiare i soldi dei giornali e spegnere certe radio. Tanto per conoscere una nuova (vera) notizia sulla Roma basterà aspettare il prossimo comunicato stampa.