Il derby vinto dalla Roma con un 3-0 sulla Lazio senza discussioni ha permesso a Josè Mourinho di riconquistare la fiducia dell’ambiente e dei tifosi giallorossi, a dire il vero probabilmente mai persa. Ma come sarà la nuova Roma? Quella dei prossimi anni che potrebbe riportare lo scudetto in giallorosso con sulla panchina ovviamente lo stesso allenatore portoghese, il cui progetto adesso può definitivamente decollare. Lo abbiamo chiesto a Massimo Caputi in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Mourinho, vincitore del derby, è il nuovo re di Roma? Si può tranquillamente dire che non c’era bisogno del successo nel derby per confermare questa cosa. La sintonia tra i tifosi della Roma e Mourinho c’è stata dall’inizio della stagione, è stato veramente un amore a prima vista.
Come sarà la nuova Roma, cosa serve per puntare in alto? Continuare con Mourinho che ha dato organizzazione tattica e mentalità a questa squadra e ha lanciato tanti giovani. La sta costruendo nel migliore dei modi anche per i prossimi anni. Nonostante la classifica attuale, sta lavorando nel modo migliore anche per il progetto Roma.
Mourinho ovviamente resterà sulla panchina giallorossa? Sarebbe veramente assurdo non continuare con Mourinho. Sta dimostrando veramente di saper interpretare molto bene e fino in fondo il progetto Roma. Basta vedere come si è comportato nell’occasione proprio del derby quando si è rivolto ai tifosi della Roma che stavano cantando l’Olè-Olè verso i tifosi della Lazio per irriderli. Il risultato non era stato ancora acquisito, una grande squadra non deve solo vincere, non deve mai accontentarsi di niente…
Teme qualche partenza come quella di Zaniolo? Non so cosa farà Zaniolo, anche se per il contratto che ha sarà la Roma a decidere se cedere il giocatore. Al di là di questo una grande squadra si costruisce anche con le cessioni, con le scelte che si fanno sul mercato.
Su quali nuovi acquisti punterebbe? Più che parlare di nomi devo dire che ci vorrebbe un centrocampista abile nel palleggio e leader del reparto. Poi bisognerebbe rinforzare le corsie esterne, che per il gioco del calcio moderno sono sempre più essenziali. Poi bisognerà vedere il rendimento di Shomurodov e magari affiancare un attaccante a Abraham.
L’ambiente della città di Roma potrebbe essere un problema? Non credo perché le grandi società riescono sempre a mettere una loro linea di percorso che va al di là anche dell’ambiente esterno.
Le piace l’attuale dirigenza americana di Friedkin? E’ una dirigenza che parla poco, non si sente quasi mai, ma quello che conta poi alla fine sono i risultati, come si procede. Del resto tornando indietro nel tempo anche Boniperti parlava poco ma raggiungeva i risultati! (Franco Vittadini)