José Mourinho ha dichiarato più di una volta che il suo sogno sarebbe quello di tornare ad allenare l’Inter: che possa succedere nella prossima stagione? Sarebbero passati 10 anni da quell’addio nella notte di Madrid, a poche ore dalla dolcissima vittoria della Champions League con cui fu completato il Triplete; sarebbe un ritorno clamoroso, non tanto per il nome dello Special One quanto per i tempi scenici. Qualche anno fa, per esempio, se Mourinho fosse rientrato alla Pinetina non ci saremmo sorpresi più di tanto: dopo il suo addio l’Inter ha penato più volte per trovare il giusto allenatore, ha vissuto una stagione e mezza con la suggestione Andrea Stramaccioni e dato un rapido benservito a Gian Piero Gasperini e Frank De Boer, ha provato il traghettatore solido con Claudio Ranieri e Stefano Pioli ma ha anche fatto tornare Roberto Mancini e puntato su Luciano Spalletti. Poi, nell’estate 2019, Suning ha rotto gli indugi e acquistato Antonio Conte.
Il salentino ha svolto un ottimo lavoro: i numeri in Serie A ci dicono che l’Inter ha un punto in meno dell’intero bottino raccolto nel 2018-2019 e mancano ancora sei partite, è in corsa per lo scudetto (virtualmente e forse anche di più) e potrebbe vincere l’Europa League, anche se in campo internazionale va detto che nemmeno lui è riuscito a superare il girone di Champions League che aveva frenato Spalletti dodici mesi prima. Non c’è dubbio alcuno che il progetto Conte sia florido e che i nerazzurri siano una squadra finalmente consapevole dei propri mezzi, e che la presenza del suo allenatore possa attirare campioni come Romelu Lukaku o giovani in rapidissima ascesa e cercati da mezza Europa come Achraf Hakimi. Particolare questo da non sottovalutare; eppure, c’è chi giura che l’Inter e Conte potrebbero già separarsi al termine dell’anno in corso. Il motivo? I continui mal di pancia dell’allenatore, già mostrati ai tempi della Juventus.
MOURINHO TORNA ALL’INTER?
Quando nel post-lockdown l’Inter ha iniziato a perdere colpi, Conte ha lamentato la rosa corta e scelte di calciomercato poco affini ai suoi desideri: cosa che del resto era già successa quando il Borussia Dortmund aveva rimontato due gol di svantaggio e vinto una partita poi decisiva nel girone di Champions League. Il salentino insomma è un martello in panchina e rispetto al rendimento dei suoi giocatori, ma al momento il rovescio della medaglia è una gestione sempre complessa del personaggio che, qualora sentisse di non essere accontentato al 100%, non esiterebbe a ringraziare e salutare (la Juventus appunto lo ha imparato a sue spese). E allora, se addio dovesse essere, José Mourinho tornerebbe in corsa come sostituto: anche lui sarebbe in corsa con Massimiliano Allegri, che proprio come in bianconero potrebbe prendere il posto di Conte.
Ora però bisogna affrontare un altro aspetto: vero che Mourinho, fallita la corsa alla Champions League, sarebbe già pronto a lasciare il Tottenham e vero che in caso di una chiamata dell’Inter non esiterebbe, in questo momento storico, a prenderla in considerazione. Tuttavia, resta il fatto che se Conte venisse esonerato i nerazzurri si troverebbero a pagare tre allenatori che costano parecchio, perché Spalletti è ancora a libro paga. Servirebbe dunque che lo stesso Conte firmasse con un altro club, accettando di rinunciare allo stipendio dovutogli da Suning: presumibilmente il salentino non avrebbe problemi a trovare offerte, ma servirebbe un progetto solido per convincerlo e poi resterebbe appunto il tema della rescissione. Cosa succederà allora? Per il momento la cosa più probabile è che l’Inter resti con lo stesso allenatore per il 2020-2021, ma come sappiamo il calcio può presentare sorprese anche del tutto inaspettate…