OMICIDIO SHARON VERZENI, LA CONFESSIONE DI MOUSSA SANGARE DAI VERBALI

Un “feeling”: così Moussa Sangare definisce quello che ha sentito poco prima di uccidere Sharon Verzeni. «Ho visto questa ragazza che camminava guardando le stelle e ascoltando la musica», ha esordito il 31enne fermato per l’omicidio. «Dentro di me ho sentito un “feeling”», ha aggiunto, raccontando i dettagli dell’aggressione alla donna di 33 anni, che ha scelto «a caso» come vittima per assecondare quella «sensazione» che provava dentro di sé.



In base alla versione fornita agli inquirenti, che lo hanno fatto controllare nell’interrogatorio dopo diverse contraddizioni, l’uomo ha incrociato Sharon Verzeni in via Castegnate a Terno d’Isola, ha percorso piazza VII Martiri e poi ha girato, sorprendendo la 33enne alle spalle.

Prima di accoltellarla, però, l’ha afferrata e le ha detto: «Scusa per quello che sta per succedere». Inoltre, ha raccontato di averla colpita da dietro verso il petto: il suo obiettivo era puntare al cuore. «Ho colpito al cuore perché volevo ucciderla. Ma non ci sono riuscito», le parole riportate da Repubblica.



QUEL “FORTE FEELING” PRIMA DI UCCIDERE

Probabilmente la lama è stata rimbalzata da una costola, quindi mentre la donna provava a sfuggire alla presa, lui le ha sferrato altre tre coltellate alla schiena. «Perché, perché, perché…», le uniche parole che sarebbe riuscita a dire Sharon Verzeni all’assassino reo confesso. Questo è quanto emerso dai verbali dell’interrogatorio a cui è stato sottoposto Moussa Sangare, il quale ha riferito anche cos’è successo prima di quella notte.

Ad esempio, era uscito con gli amici, ma all’improvviso ha avvertito quel «forte feeling». Quindi, è tornato a casa, ha preso il coltello ed è uscito di nuovo. Durante il suo percorso ha incrociato altre persone, potenziali bersagli secondo gli investigatori, come i due minori che però non ha aggredito.



Poi ha incontrato Sharon Verzeni e l’ha scelta come sua vittima. Secondo quanto riportato dall’Eco di Bergamo, il pm Emanuele Marchisio, titolare del fascicolo, ha già depositato la richiesta di convalida del fermo: lunedì è previsto l’interrogatorio in carcere davanti al gip.