Sono due gli espulsi dal Movimento 5 Stelle per il caso delle mancate restituzioni: tali provvedimenti vanno ad aggiungersi agli altri cinque casi di allontanamento registrati nell’ultimo mese. In data odierna, dicevamo, sono arrivate le esclusioni preannunciate ai danni della deputata campana Flora Frate e del senatore pugliese Lello Ciampolillo, quest’ultimo giunto già alla sua seconda legislatura. Per entrambi la conferma era pervenuta nella serata di ieri, ma si trattava soltanto dell’annuncio “ufficioso”, che ha fatto da preludio all’ufficialità di queste ore. Non si tratta, comunque, delle uniche due estromissioni dal partito pentastellato, come accennavamo in apertura: prima di loro, Santi Cappellani aveva dato il suo addio a inizio anno, seguito a ruota da Massimiliano De Toma e Rachele Silvestri. Più recenti, invece, gli addii di Nadia Aprile e Michele Nitti. Ancora non è stata resa nota la reazione dei politici colpiti da queste decisioni… O quasi: in un caso, infatti, ci ha pensato la diretta interessata a commentare l’accaduto sui social. Si tratta proprio della deputata Flora Frate.



MOVIMENTO 5 STELLE, ECCO GLI ESPULSI. LA DEPUTATA FRATE: “MI SPIACE. PER LORO”

In merito ai due nuovi espulsi dal Movimento 5 Stelle per il caso delle mancate restituzioni, vi riferivamo poc’anzi della reazione social avuta dalla deputata Flora Frate, che riportiamo di seguito. “Da poco mi è stata comunicata l’espulsione dal Movimento 5 Stelle. Proprio oggi. Ne prendo atto e mi spiace. Per loro, si intende. Da quando ho iniziato il mandato parlamentare ho sempre, con incessante e infaticabile lealtà, lavorato nell’interesse del Gruppo e del Governo. Sempre, anche quando, per disciplina di partito, ho dovuto sostenere scelte e misure legislative che ritenevo sbagliate, parziali o ingiuste. Ma l’ho fatto con quel senso di appartenenza che si deve alla propria comunità politica, a differenza di alcuni colleghi che tante volte non hanno votato la fiducia, che si sono strategicamente assentati dall’Aula e non di rado votato in difformità, senza però essere mai messi in discussione. Dall’uno vale uno a due pesi e due misure, il passo è davvero breve”. Un attacco frontale e privo di mezze misure da parte dell’onorevole Frate, che aggiunge: “Trovo disgustoso che, tra le motivazioni a sostegno del provvedimento di espulsione, si annoverino mie presunte assenze. E non solo per una specifica condizione di diritto che mi consente di fruirne, ma, ancor di più, per la totale mancanza di rispetto del nostro lavoro. Un parlamentare non è un dipendente del partito, ma rappresenta la Nazione intera. Per poi chiosare amaramente: “Devo al M5S un atto di fiducia nei miei confronti, che io ho provato a ricambiare portando nel Movimento proposte, contributi, argomenti, sensibilità. Ma questo, mi pare palese, non è servito ad essere considerata una risorsa; si preferisce, credo, un esercito di silenti esecutori. Va bene così”.

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