Caos a Olbia per i fatti registrati durante il “Pride Infogau”. Sui social network è diventato virale un video che ritrae un gruppetto di manifestanti strappare e calpestare un manifesto elettorale di Giorgia Meloni. Un episodio sicuramente poco democratico, nonostante quanto sempre professato dalle associazioni del settore. E Fratelli d’Italia non ci sta.
“Stiamo preparando la denuncia assieme al coordinamento regionale e cittadino”, l’annuncio del deputato Salvatore Deidda ai microfoni di Adnkronos: “L’episodio va al di là del gesto politico, hanno danneggiato un’attività commerciale perché quello spazio su cui era affisso il manifesto è di una società privata”. Le protagoniste dell’atto vandalico sono un gruppo di transfemministe, che ha colto l’occasione per intonare un “chi non salta è fascista”. E non sono arrivati messaggi di condanna da parte degli altri partiti,ha sottolineato Deidda: “Non ho sentito una parola di condanna da parte del Pd e delle altre forze politiche. Dopo quei fatti non c’è stata neanche una parola da quelli che ci accusano di intolleranza”.
Video: movimento transfemminista strappa manifesto Meloni
Venerdì Giorgia Meloni terrà a Cagliari il suo unico incontro pubblico nell’Isola sarda ma la leader di FdI non ha lasciato correre l’episodio. Riproponendo il video del vergognoso gesto del movimento trans femminista, la candidata premier ha ironizzato: “In apparenza sembravano degli pseudo-rivoluzionari figli di papà intenti a strappare per divertimento un manifesto elettorale di Fratelli d’Italia. In realtà, semplicemente riproducendo il video al contrario, sono dei bravi ragazzi che stanno riattaccando un mio manifesto un po’ piegato. Grazie ragazzi, un esempio di educazione e rispetto verso il prossimo. Il 25 settembre vinceremo anche per voi”. Molti esponenti del partito hanno manifestato vicinanza e solidarietà alla leader, netta la denuncia della deputata Ylenja Lucaselli: “Una brutta scena, che testimonia come certi auto-nominati difensori dei diritti non si facciano nessun problema a calpestare quelli degli altri. Esprimere la propria idea in campagna elettorale, infatti, rientra nel pieno esercizio della democrazia. Evidentemente certi fondamentalisti arcobaleno ne sono digiuni”.