Nel 2005 uscì Mr. & Mrs. Smith che poi immortalò l’unione anche nella vita (fino al 2016) di Brad Pitt e Angelina Jolie. Film di successo, commedia e azione, godibile.
Sulla piattaforma Prime Video è uscita la prima stagione con otto puntate della serie tv che del film ha il titolo, ma ricorda solo lontanamente la pellicola con i Brangelina.
La serie è stata scritta e prodotta dall’attore protagonista Donald Glover, diventato famoso per la serie Atlanta (che non ho visto) e l’idea non è poi male. Sarebbe stato difficile reggere il confronto con il film del 2005, tutta action e sentimento con un happy end finale, riprodurlo sarebbe stato una brutta copia. Allora cosa si è inventato Glover?
Innanzitutto i protagonisti: lui non regge il confronto estetico fisico con Pitt e ha scelto una comprimaria Maya Erskine, nippo-coreana, un po’ tozza con pancettina, che in fatto di bellezza non ci ricorda la Jolie del 2005. E poi la storia, incentrata sul loro rapporto che da professionale diventa affettivo.
I due vengono scelti dall’agenzia governativa Alto Rischio per assolvere missioni segrete quali uccisioni, salvataggi di persone, complotti, ecc. Tutto per il bene della nazione. Ingegneri informatici come copertura professionale, marito e moglie con casa di lusso, viaggi per il mondo per risolvere situazioni che non devono brillare alla luce del sole.
Puntata 1. Vengono reclutati tramite un supervisore anonimo che li intervista tramite messaggistica elettronica soprannominato poi Ciao-Ciao. Lui è un ex marine che utilizzava i droni per bombardare obiettivi, lei un ex agente con più di trecento uccisioni. Iniziano a vivere insieme premettendo che la regola sia una relazione solo professionale. Prima azione: il recupero di un pacco e poi consegna. È una torta… Delusione apparente, il dolce è una bomba, nove morti.
Puntata 2. Seconda azione: iniezione del siero della verità per far parlare un miliardario. Ma l’impresa fallisce e questi muore. Al tempo stesso la regola del no-coinvolgimento sentimentale s’infrange subito e finiscono tra le lenzuola.
Puntata 3. Dolomiti, Colfosco, neve, prima vacanza. Salvano una coppia americana da una rapimento. Oltre alla missione (non) inattesa aiutano la famigliola in crisi. John è semi assiderato, Jane lo salva e l’amore tra i due cresce d’intensità.
Puntata 4. L’incontro casuale (?) con un altra coppia di Smith che sono di livello Super Alto rischio. Si amano anche nella vita, ma tirano ai nostri una sola: li mandano nella giungla in una missione a loro destinata da cui escono vivi e rafforzati nel rapporto affettivo.
Puntata 5. Lago di Como, Ossuccio, Lenno (remember George Clooney?), c’è un anziano ed eccentrico personaggio da tenere sotto protezione. John chiede a Jane se desidera un figlio da lui. E da qui inizia la crisi del ménage.
Puntata 6. Terapia di famiglia. La coppia è in analisi per le difficoltà che hanno nella relazione. Raccontano i fatti della loro vita in cui entrano in conflitto (flashback delle missioni). Chiaramente la psicologa non sa quale sia il loro effettivo lavoro e propone loro di occuparsi di progetti diversi e che non sono obbligati a continuare a stare insieme. Posso dire che questa puntata è veramente divertente e vivace, ma qui mi fermo perché la la serie si stravolge.
Più che action, come dicevo inizialmente, viene raccontata la vita di coppia: l’amore, i caratteri opposti di ciascuno, la loro storia passata, le dinamiche di vita comune, i problemi, i desideri, le incomprensioni, l’ordine e la pulizia, la fiducia reciproca, le fissazioni personali, le ansie, le gelosie, ecc.
Certo che una relazione costruita a tavolino come copertura per delle spie, perciò basata su bugie, non tiene conto dell’imprevisto che può accadere: il desiderio d’amore che ciascuno ha. E questo sovverte chi detiene il potere e tira i fili del gioco.
Bravi i due protagonisti che caratterizzano molto bene i personaggi, non essendo Adone e Venere come i Brangelina, la scrittura dei dialoghi è stata fondamentale e così l’immedesimazione degli attori nell’interpretazione. Qualche volgarità c’è e se ne poteva fare a meno. I vestiti di John sono volutamente modaioli: un uomo nero, vestito con dolcevita e pantaloni bianchi che opera un inseguimento a piedi non passa certo inosservato. Qualche incongruenza tecnica in un paio di scene. Nota negativa il doppiaggio italiano di Jane, spesso trascinato.
Il finale della serie è lasciato a più interpretazioni. Mi aspetto perciò una stagione 2.
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