Alimentazione delle mucche a base di alghe per ridurre le emissioni di metano e preservare così l’ambiente? La teoria, per quanto possa apparire bizzarra e inconsueta, è stata elaborata dagli studiosi dell’Università della California e ripresa sulle colonne dell’autorevole quotidiano britannico “The Guardian”.
“Abbiamo ottenuto prove inscalfibili del fatto che le alghe introdotte nella dieta dei bovini siano efficaci nel ridurre i gas serra e che il loro effetto benefico non diminuisca nel tempo”, ha asserito con ferrea convinzione Ermias Kebreab, tra gli autori dello studio. “Questo potrebbe aiutare gli agricoltori a produrre in modo sostenibile la carne bovina e i prodotti lattiero-caseari”. Ma quale alga è necessario introdurre nella dieta dei bovini per ottenere tali risultati? Si tratta dell’Asparagopsis taxiformis,
una specie di alghe rosse, con distribuzione prevalente nelle acque tropicali e temperate calde.
ALGHE NELLA DIETA DELLE MUCCHE PER RIDURRE LE EMISSIONI DI METANO
Le alghe nella dieta delle mucche potrebbero pertanto rappresentare una vera e propria svolta per l’allevamento del futuro (immediato); infatti, i ricercatori hanno condotto un’analisi sull’alimentazione tipica delle mucche da latte e da carne, giungendo alla conclusione che paglia, fieno, legumi e cerali, tutto ciò che costituisce l’alimentazione di un bovino, stimola la produzione di gas intestinali per effetto di fermentazione. Rammentiamo che l’inquinamento ambientale è dato soprattutto dal metano e, soltanto negli Stati Uniti d’America, come ravvisato dagli studiosi dell’Università della California, esso rappresenta il 10% delle emissioni. “Questo – riferisce il Guardian – ha indotto gli attivisti che lottano contro il cambiamento climatico a invitare a un minore consumo di carne”, anche se questa scoperta connessa alle alghe potrebbe stravolgere completamente lo scenario, dal momento che gli animali osservati nel tempo non hanno perso peso, anzi, hanno preso gli stessi chilogrammi dei loro “colleghi” nutriti in maniera tradizionale. A variare, insomma, sono state solo le emissioni…