Giampiero Mughini, giornalista, scrittore ed opinionista, ha rilasciato un’intervista per Libero nella quale ha parlato dell’attualità, tra femminicidi, politica e economia. Partendo dal primo ci tiene a sottolineare che non si sente “nemmeno un po’” un patriarca, spiegando che “non ho mai sentito nella mia vita qualcuno che lo fosse, che dicesse stupidaggini sul fatto che le donne vengono dopo gli uomini”.



Chi uccide una donna, spiega Mughini, “è un miserabile, uno sciagurato, una nullità”, con il quale lui e buona parte degli uomini non hanno nulla a che fare. “Se qualcuno mi dicesse”, spiega, “e che io sono in qualche modo corresponsabile di quello che ha fatto Turetta, io gli do uno schiaffo”. D’altronde ritiene anche che il femminismo oggi sia molto diverso dagli anni ’70, soprattutto perché ha “meno ragione d’essere dato che nel frattempo nella società reale le donne hanno trovato un posto di rilievo, di assoluta parità con gli uomini“. Similmente, Mughini sottolinea anche che “non sono stato educato [sentimentalmente] da nessuno”, e seppur insegnare ad avere a che fare con i sentimenti sia una buona idea, “ognuno se le da da sé le condizioni che lo fanno vivere in mezzo agli altri”.



Mughini: “L’Italia rischia di sparire come nazione”

Passando oltre nella sua intervista Mughini sostiene di faticare a definirsi un uomo di sinistra, perché “questo termine non ha più molto senso nell’Italia e nell’Europa del terzo millennio”, ma “certamente non sono un uomo di destra”. Nonostante questo, però, non fatica a definire Giorgia Meloni come una persona “in gambissima. Non le ho mai sentito sbagliare una sillaba”, mentre su Elly Schlein non ha opinioni nette, soprattutto perché “penso che il PD sia destinato all’irrilevanza“.



Affrontando, poi, anche il tema dell’attualità, Mughini si dice sconcertato dal fatto che “si parli del ministro Lollobrigida laddove nell’Italia reale i pensionati superano il numero dei lavoratori attivi”, questione che “significa che fra quattro o cinque anni, forse prima, non ci saranno i soldi per pagare le pensioni”. In generale, “la situazione è drammatica”, specialmente perché “il lavoro non lo si crea con la buona volontà”, ma con il “funzionamento di una società”. L’Italia, insomma, secondo Mughini “funziona molto male e corre il rischio di sparire come Nazione tra cinquanta o sessant’anni”.