Giampiero Mughini “distrugge” Pablo Bonuccelli in una lettera indirizzata a Roberto D’Agostino, il fondatore e direttore di Dagospia. Bonuccelli è il leader dei Carc, i Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo, che rivendicano con orgoglio la vergognosa scritta “Fontana assassino” firmata con falce e martello sui muri di Milano, per la precisione nel quartiere Crescenzago.
Alcuni giorni fa Bonuccelli era intervenuto a “La Zanzara” su Radio 24 proprio per rivendicare la propria tesi anche alla “radio dei padroni”, mentre i volantini distribuiti in un altro quartiere di Milano, il Gratosoglio, reiteravano le minacce al presidente della Regione Lombardia. Mughini però liquida la questione in poche parole, definendo Bonuccelli come un “comunista da operetta del terzo millennio” che Peppino Cruciani – conduttore della Zanzara – ha “giustamente squadernato nella sua galleria radiofonica dedicata ai mostri contemporanei“.
Mughini spiega che il leader dei Carc “di per sé non meriterebbe neppure una pernacchia, un commento troppo elevato rispetto al suo standard intellettuale”. Bonuccelli dunque è definito da Mughini come “un cretino e basta, uno capace di esibizioni di serie C di cui il governatore Fontana Attilio non ha neppure da lustrarsi le scarpe”.
MUGHINI: “BONUCCELLI? UN CRETINO E BASTA, MA DAI CRETINI…”
Giampiero Mughini d’altronde riflette sul fatto che “di cretini come lui era zeppa la mia generazione e ne vennero gli assassini delle Brigate rosse e gruppi similari”, dunque può essere doveroso tenere alta l’attenzione anche oggi, in un clima di tensione sociale che può tornare rovente.
I due Cretini Massimi – continua Mughini – sono i due “che uccisero alle spalle il nostro Walter Tobagi pur di fare carriera nel terrorismo rosso e che si “pentirono” trenta secondi dopo essere stati catturati”, un ricordo particolarmente significativo dal momento che proprio oggi ricorre il quarantesimo anniversario dell’omicidio di Walter Tobagi.
Inoltre Mughini fa una ulteriore osservazione sulla vicenda: “Se tali porcate, mutato quel che è da mutare, le avesse pronunciate uno di destra, un neo-nazi o qualcosa del genere, di certo si sarebbero levate alte le proteste dell’Anpi, qualche antifascista a tutto tondo avrebbe invocato all’allarme e alla pugna contro il pericolo di destra, eccetera eccetera. Ci sarebbero stati appelli, dichiarazioni, post frementi di indignazione”. La sinistra dunque si sarebbe mobilitata con il suo potente apparato culturale, forse in maniera anche eccessiva perché, conclude Mughini, per liquidare i personaggi alla Bonuccelli basta poco: “Nessuno avrebbe detto quel che sto dicendo io del prode Pablo Bonuccelli, che è solo un cretino e che deve essere disperante la solitudine di un tale cretino”.