Nella giornata conclusiva del Meeting di Rimini 2020 tra i protagonisti dei vari eventi in programma ci sarà l’intervento di Muhammad Yunus, economista e banchiere bengalese, già premio Nobel per la Pace 2006: l’appuntamento nato in collaborazione con Intesa San Paolo e “Avvenire”, introdotto da Andrea Simoncini (vice Presidente Fondazione Meeting per l’amicizia tra i popoli e docente di Diritto Costituzionale all’Università di Firenze) e Mario Biggeri (professore associato in Economia dello Sviluppo presso il medesimo ateneo) sarà intitolato emblematicamente “Non torniamo al mondo di prima” e vedrà il 79enne definito “il banchiere dei poveri” parlare di come si può ricostruire un’idea di mondo dopo la crisi globale legata alla pandemia da Coronavirus. “In questo momento tutto il mondo deve trovare una risposta a un grande interrogativo: non si tratta di come far ripartire l’economia perché, per fortuna, sappiamo giù farlo” aveva spiegato Yunus lo scorso aprile nel corso di una intervista concessa a “la Repubblica”, aggiungendo che il vero interrogativo a ci dare una risposta ora è se riportare tutto nella situazione in cui si era prima dell’avvento del Covid-19 o se “ridisegnare daccapo?”, chiosando che la decisione nel futuro a breve termine spetterà solamente a noi.



DIRETTA VIDEO STREAMING, INCONTRO SU ECONOMIA E SVILUPPO SOSTENIBILE

In vista dell’appuntamento di questo pomeriggio (qui il link con tutte le informazioni sul sito della kermesse riminese), in programma a partire dalle ore 15 e che potrà essere seguito in presenza previa registrazione sul portale Meeting di Rimini 2020 oppure attraverso la consueta diretta video streaming sul canale ufficiale YouTube, si può ripercorrere la fulgida carriera di Muhammad Yunus che è diventato famoso in tutto il mondo soprattutto per via del suo rivoluzionario sistema del micro-credito che prevede di fatto la cessione di piccoli prestiti a quegli imprenditori che hanno poche risorse o sono troppo poveri per potersi rivolgere ai canali bancari tradizionali. Grazie a questa sua teorizzazione e agli sforzi profusi in tale campo, nel 2006 gli è stato conferito il Premio Nobel per la Pace. Inoltre Yunus a partire dagli anni Ottanta e fino al 2011 è stato anche direttore della Grameen Bank (che lui stesso peraltro aveva fondato): insomma, come l’ha definito qualcuno, un vero e proprio ‘imprenditore sociale’ molto stimato in Occidente e che peraltro col Bel Paese ha un legame speciale. Infatti in Italia è presente uno “Yunus Social Business Centre” presso l’Università di Firenze e in cui ci si occupa di formazione, ricerca e consulenza in materia appunto di Social Business, senza dimenticare inoltre che il 79enne ha dato vita a iniziative simili pure a Forlì (presso l’Università di Bologna) e che proprio quest’anno ha ricevuto una laurea honoris causa dall’ateneo degli studi della Basilicata in “Economia e Management”.



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