Il Premio Nobel per la Pace 2006 Muhammad Yunus, insignito del prestigioso riconoscimento in qualità di ideatore e realizzatore del microcredito moderno, ovvero del sistema che consente agli imprenditori più poveri di avere accesso a dei piccoli prestiti altrimenti impossibilitati ad ottenere credito dai circuiti bancari tradizionali, ha espresso il suo “progetto di un mondo nuovo” in una conversazione con L’Osservatore Romano. Intervistato dal quotidiano della Città del Vaticano, Yunus ha chiamato in causa proprio Papa Francesco, chiedendogli di svolgere un ruolo di primissimo piano nella costruzione del futuro post-coronavirus: “Mi fa molto piacere constatare che Papa Francesco la pensi esattamente come me. Tornare indietro al vecchio mondo sarebbe un atto folle, perché il mondo dal quale veniamo è un mondo molto inospitale, un mondo terrificante, un mondo che si stava uccidendo con il riscaldamento globale, la concentrazione delle ricchezze, l’intelligenza artificiale che toglieva il lavoro agli esseri umani. (…) Non è il genere di mondo al quale vorremmo ritornare. È questo il punto. E il coronavirus ci ha fatto un grande favore pur avendo creato una situazione terribile per il pianeta, perché ha fermato la macchina nella sua corsa verso la morte. Quindi oggi, almeno, non stiamo correndo da nessuna parte. Il treno si è fermato“.



MUHAMMAD YUNUS: “PAPA FRANCESCO SIA LEADER NUOVO MONDO POST-COVID”

Nel processo decisionale che indicherà “dove” il mondo vuole andare si inserisce secondo Yunus il ruolo di Francesco: “Ebbene, se la gente vuole andare altrove, a chi prende le decisioni non rimane molta scelta. Alla fine è la gente a decidere dove andare. È questa la democrazia. Se l’opinione pubblica diventa forte, non penso che la cosa si possa ignorare. Se Papa Francesco assume la guida, il messaggio diventa subito potente. La gente rispetta il suo pensiero a livello globale, a prescindere dall’affiliazione religiosa. Ricordiamo l’impatto che le sue opinioni hanno avuto sui negoziati di Parigi per raggiungere un consenso sulla crisi ambientale globale. Il suo appello al mondo ha aiutato a giungere all’Accordo di Parigi. Papa Francesco può svolgere un ruolo molto importante in questo momento. Gli chiedo di svolgere questo ruolo con fermezza“. Secondo Yunus sarà fondamentale ripensare il ruolo dell’economia nella società: “Non penso che l’economia praticata oggi nel mondo meriti di essere definita scienza sociale. Non ha nulla di sociale. La sua unica preoccupazione è la massimizzazione del profitto personale. Non si preoccupa dell’interesse comune della gente. Si occupa solo di come accrescere la ricchezza delle nazioni senza domandarsi quante, o quante poche, persone ricevono tale ricchezza. Non si preoccupa neppure della sicurezza del pianeta. Al massimo possiamo definire l’economia una scienza degli affari, non una scienza sociale. La scienza sociale deve affrontare i problemi della società, che cosa è bene per la gente, che cosa è bene per il pianeta, e deve proporre idee che rendano la vita delle persone migliore e il pianeta più sicuro. Per ottenere un mondo nuovo dobbiamo ridisegnare l’economia, dandole un orientamento sociale“.



MUHAMMAD YUNUS: “VACCINO DIVENTI BENE COMUNE GLOBALE”

Il primo passo per il “progetto di un mondo nuovo” illustrato da Yunus dev’essere quello di rendere il vaccino un bene comune globale: “Non sto negando alle aziende un giusto ritorno sui loro investimenti. Possiamo discutere su quanto è stato ingente l’investimento e quale dovrebbe essere il giusto profitto. Le aziende possono essere pagate per rendere il vaccino un bene comune globale. Ma la proprietà deve essere del popolo, non di un’azienda. Deve essere un bene open source, di modo che possa essere prodotto ovunque, da chiunque, rispettando tutti i requisiti normativi. Se vogliamo renderlo accessibile alla gente in tutto il mondo nello stesso momento, deve essere prodotto in tutto il mondo. Non solo in uno o due posti, come constatiamo che si sta facendo ora. Un’azienda ha già dichiarato che i primi vaccini prodotti verranno consegnati agli Stati Uniti, un’altra che i primi andranno in Europa. E il resto del mondo? Se non si dà il vaccino al resto del mondo, si porrà un altro problema. Si creerà subito una nuova mega-attività di produzione e vendita di vaccini falsi. Occorrerà tempo perché il vaccino autentico arrivi a miliardi di persone, quindi la difficoltà ad accedervi porterà a tale situazione. La gente nei paesi poveri cadrà vittima di questo commercio, non potendo competere con i maggiori offerenti nel mercato del vaccino autentico. Prima che venga a crearsi una situazione del genere, il mondo deve dichiarare il vaccino un bene comune globale. Ieri ho lanciato ai leader mondiali un appello, sottoscritto anche da molte figure importanti di tutto il mondo. Ripeto questo appello attraverso lei, al fine di fare pressione sui governi affinché s’impegnino a fare questa dichiarazione al più presto: rendete il vaccino per il covid-19 un bene comune globale. Chiedo a Papa Francesco di sostenere l’iniziativa con la sua voce potente“.

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