Il primo imam gay è stato ucciso in Sudafrica perché ha fondato una moschea a Città del Capo per musulmani omosessuali e ha chiesto che l’Islam accolga i membri della comunità LGBTQ, nonostante l’omosessualità sia vietata nella religione islamica. Muhsin Hendricks è stato vittima di un’imboscata da parte di due uomini, tutti e due a volto coperto, mentre era in visita a Gqeberha.
Da un filmato di sicurezza si evince che uno sia saltato fuori da un pick-up per correre verso l’auto dove si trovava l’imam, sparando con una pistola da un finestrino laterale. La persona alla guida dell’auto in cui si trovava l’imam è sopravvissuto all’agguato, invece Hendricks è morto.
Anche se la polizia non ha ancora appurato il movente per l’omicidio, i partiti politici e le organizzazioni LGBTQ+ sostengono che sia stato preso di mira proprio per la sua posizione ritenuta controversa dalla comunità islamica, che lo aveva reso noto a livello internazionale, a prescindere dal fatto che fosse il primo imam gay. L’anno scorso, ad esempio, era intervenuto in Sudafrica alla conferenza dell’Associazione Internazionale Lesbiche, Gay, Bisessuali, Trans e Intersessuali (ILGA).
GLI ATTACCHI E LE MINACCE DEGLI ULTIMI ANNI
L’Associazione ha commentato la notizia dell’omicidio del primo imam gay esprimendo lo choc per l’accaduto e chiedendo alle autorità sudafricane di indagare su quello che ritengono “un crimine d’odio“. L’ILGA ha ricordato che Hendricks aveva lamentato la richiesta di alcune persone di chiudere la sua moschea, che era stata bollata come “tempio gay“.
Già nel 2022, in occasione di un’intervista, Hendricks aveva lamentato di sentirsi il bersaglio di una serie di fatwa emesse dal Consiglio giudiziario musulmano del Sudafrica nello stesso anno, nelle quali si ricorda ai musulmani sudafricani che le relazioni omosessuali sono proibite, anche se il Consiglio sosteneva comunque che i musulmani gay che si astengono da “azioni omosessuali” dovrebbero essere comunque accolti nelle moschee.
Invece, in un documentario uscito lo stesso anno, il primo imam gay aveva denunciato di aver ricevuto minacce. Dopo l’omicidio di Hendricks, il Consiglio giudiziario musulmano del Sudafrica ha dichiarato in un comunicato che, pur avendo sempre affermato che la posizione dell’imam era incompatibile con gli insegnamenti islamici, condanna “inequivocabilmente” il delitto “e qualsiasi atto di violenza contro i membri della comunità LGBTQ o di qualsiasi altra comunità“.
CHI È MUHSIN HENDRICKS, PRIMO IMAM GAY AL MONDO
Muhsin Hendricks, cresciuto in una famiglia musulmana conservatrice, aveva sposato una donna, ma a metà degli anni ’90 mise fine al matrimonio e si dichiarò apertamente gay, lanciando una rete di sostegno e aprendo poi una moschea per musulmani gay. Inoltre, tramite la Fondazione Al-Ghurbaab ha sostenuto la loro inclusione ed è stato lui in primis a definirsi “il primo imam apertamente queer del mondo“.
L’imam spiegò di sentirsi obbligato a fare qualcosa per i musulmani omosessuali. “Ho pensato che, per aiutare, avrei dovuto essere autentico con me stesso e fare coming out. Penso che sia possibile essere queer e musulmani o queer e cristiani“, aggiunse. Ora la sua fondazione sulla sua pagina Facebook lo ha definito “un grande padre e un guardiano di molti“.