LE CRITICHE AL PAPA E L’ATTACCO AL PROGRESSISMO NELLA CHIESA: PARLA IL CARD. MÜLLER

In occasione dell’uscita del nuovo saggio “Il Papa. Missione e Ministero”, il Cardinale Gerhard L. Müller ha rilasciato diverse interviste in cui traspare la distanza netta con il Vaticano su alcuni temi chiave della Chiesa, sebbene resti l’invito e il sostegno all’Autorità del Pontefice e del suo magistero dottrinale. A “La Repubblica” lo scorso venerdì 24 marzo l’ex prefetto del dicastero per la Dottrina della fede ha rilasciato importanti dichiarazioni circa l’attualità della Chiesa nelle sfide complesse che accompagnano Papa Francesco con la “spinta” delle Chiese di diversi Paesi (Germania, Belgio, Francia per citarne solo alcune) per una “svolta progressista”.



«Per principio mai criticherei un Papa pubblicamente», rileva il Card. Müller, «Francesco non ha cambiato e non può cambiare la dottrina rivelata, ma il compito del Sommo Pontefice non è solo evitare di causare confusioni, ma anche smentirle. Eugenio Scalfari ha per esempio riferito che gli avrebbe detto che l’inferno non esiste, il Papa potrebbe invece spiegare il senso di questa difficile dottrina».



Parlando della Chiesa tedesca e fiamminga che vuole benedire le coppie gay, aprire alle donne prete e ammettere la comunione ai risposati o divorziati, il Cardinale tedesco segue l’esempio di Benedetto XVI: «Nella Chiesa tedesca ci sono proposte direttamente contro la fede cattolica: benedire le coppie omosessuali è una blasfemia. Padre James Martin dice che il Papa ha fatto tanto per le persone lgbt, il Papa dovrebbe dirgli: non mi devi strumentalizzare». Anche sulla pedofilia Müller, pur condividendo l’immane sforzo di Papa Francesco e della Chiesa per debellare un crimine ignobile come quello degli abusi, non nasconde la propria visione: «Non possiamo distruggere la dottrina della morale sessuale perché alcuni hanno sbagliato, dobbiamo spiegarla. Non possiamo superare la pedofilia con l’omofilia, poiché anche i peccati contro gli adulti sono peccati».



CARDINAL MÜLLER: “CHI DIFENDE ACRITICAMENTE IL PAPA INDEBOLISCE LA CHIESA”

Il Cardinal Müller sottolinea a più riprese come anche oggi nella Chiesa vi siano vescovi che hanno votato testi e proposte eretiche, e su quelli andrebbero avviati processi canonici: «C’è la collegialità ma esiste anche il primato e canonicamente il Papa ha la responsabilità di chiedere spiegazione, correggere o in casi estremi dimettere i vescovi per questioni dottrinali. Dicono che possono sviluppare la comprensione della dottrina, ma non possiamo sviluppare la rivelazione».

Sul tema delicato delle dimissioni di Benedetto XVI, il prelato tedesco non nasconde una certa ritrosia all’ammettere anche in futuro casi del genere: «Io non giudico un Papa. Non me ne ha parlato: se me ne avesse parlato gli avrei detto di no». Sulle possibilità che anche Papa Francesco segua quelle “orme”, ecco che il Card. Müller punta sull’ironia: «Ha avuto una ‘conversione’: all’inizio ha detto che Benedetto XVI aveva aperto una porta, ultimamente ha detto che il ministero petrino è “ad vitam”. Io sono d’accordo. Gliel’ho detto tante volte: normalmente lui fa il contrario di quello che gli dico! Ma non è stato – come il Papa sa benissimo – un mio trucco!».

Insomma, secondo Müller ogni Pontefice dovrebbe rimanere “ad vitam” nell’incarico ricevuto direttamente dallo Spirito Santo durante il Conclave: «Nel passato i pellegrini venivano a pregare sulla tomba di Pietro, nel Medio Evo non hanno mai visto il Papa. Sufficiente è la sua testimonianza per il Cristo crocifisso e risorto», spiega ancora a “La Repubblica”. Ulteriore critica alla considerazione “mediatica” che spesso si fa della Chiesa oggi, l’emerito Prefetto ex Sant’Uffizio ribadisce la sua concezione legata alla dottrina: «nell’epoca dei mass media non possiamo tornare indietro nel tempo, ma bisognerebbe riflettere: vedendo tutti i giorni il Papa in televisione c’è l’impressione falsa e pericolosa che la Chiesa cattolica consista nel Papa ma non in Cristo, il figlio di Dio. Il culto della personalità, come avviene nei paesi autoritari, non è il nostro modello».

Oggi su “La Verità” viene pubblicato un ampio stralcio del volume in uscita a firma Card. Müller dove si evidenziano ulteriormente alcune “distanze” tra il prelato tedesco a il Pontificato di Bergoglio: «Pietro non dipende dalle nostre bugie e lusinghe. Proprio coloro che difendono ciecamente e acriticamente ogni decisione del pontefice contribuiscono per maggior parte all’indebolimento dell’autorità della Santa Sede. Non rafforzano i suoi fondamenti ma li distruggono […] È il dono divino che riunisce incessantemente le membra del corpo di Cristo con il loro capo e tra loro stesse in Cristo. Così la Chiesa ha un capo e un corpo. Gesù Cristo ha conferito a Simon Pietro il compito di riunire la Chiesa nella professione di fede in lui, il Figlio del Dio vivente».