A Uno Mattina in Famiglia si parla delle multe introdotte dal Comune di Cento per punire i bulli: devono pagare i genitori. In studio Elisabetta Scala, vicepresidente del Moige, che scuote la testa: “E’ l’ennesima vessazione ai genitori, i genitori sono già tassati solo per avere un figlio, c’è in Italia uan tassazione iniqua che non tiene conto del carico dei figli, ci sono ben due sentenze della Cassazione a riguardo, la prima causa della caduta in povertà di una famiglia e un figlio. Ogni volta che arriva un figlio i genitori devono lavorare di più e stanno meno con i figli, non c’è più un villaggio felice attorno ai figli, i genitori sono soli, nessuno li aiuta e puniamoli anche. Quando i figli stanno a casa da soli dove stanno? Sui social, liberi di fare quello che vogliano… la risposta è, no, non si possono multare”.
In collegamento anche Giovanni Terzi, noto giornalista, opinionista tv e compagno di Simona Ventura, che da padre ha esclamato: “Esiste già un articolo del codice civile che dà ai genitori la responsabilità civile degli atti dei figli e degli atti di bullismo, quindi questa boutade che ha fatto il sindaco di Cento, tra l’altro non possono legiferare le città ma possono applicare i regolamenti, quindi non riesco a capire che significato possa avere, visto che nel nostro ordinamento ci sono già delle leggi. Il genitore risponde ai danni del figlio anche di bullismo, quindi faccio fatica a comprendere questo regolamento”.
MULTE AI GENITORI DEI BULLI, TERZI: “IL TEMA VERO E’ IL RECUPERO”
In studio anche Mario Rusconi, noto dirigente scolastico, che ha aggiunto: “Questa regola si può applicare fuori dalla scuola ma all’interno della scuola le norme già esistono. I ragazzi vanno recuperati ma bisogna avere il polso saldo, cosa che spesso i genitori non hanno”.
Elisabetta Scala ha ripreso la parola: “Molto spesso la scuola non è in grado di aiutare il ragazzo, la sospensione tiene i ragazzi lontani dalla scuola e non li aiuta a recuperare”. Giovanni Terzi ha concluso: “Il tema vero è il recupero di questi ragazzi, spesso la scuola chiama i genitori e i genitori difendono i ragazzi. Alcuni prof sono addirittura minacciati”.