Si torna a parlare delle famose multe che il Governo ha sancito ai no Vax che avevano stabilito di non adempiere all’obbligo vaccinale previsto nel pieno periodo pandemico da Covid-19. Nello specifico, i soggetti coinvolti erano gli over 50, il personale sanitario (con l’obbligo valido per l’intero 2022), il personale scolastico e le forze dell’ordine.



Obblighi che sono stati rispettati in parte, da un buon numero di italiani, anche se attualmente il Governo è tornato a parlare di un’altra sospensione (la terza in soltanto due anni). Il rinvio dovrebbe essere fissato al 31 dicembre del 2024, ma capiamone i motivi.

Multe no Vax ancora una volta rinviate: perché?

Le multe che sono previste da far pagare ai no Vax (l’importo è mediamente contenuto), ancora una volta potrebbero essere rinviate alla fine del 2024, ovvero al 31 dicembre (con ipotetico obbligo da gennaio 2025).



Si tratta di un’altra proroga che mira alla copertura delle risorse economiche previste dal Governo, e che non riuscirebbe a reperire da nessun’altra parte, ecco perché si parla di continui rinvii e di non di una ipotetica cancellazione delle sanzioni (come si era discusso in passato).

Alberto Bagnai, Membro della Camera dei deputati della Repubblica Italiana e appartenente al partito Lega Nord, ha specificato che le direttive ufficiali saranno contenute nel Decreto Milleproroghe che verranno esaminate dalla Commissione di Bilancio e affari costituzionali della Camera, prevedendo la votazione in data 12 febbraio.

Quasi 2 milioni di procedimenti

L’Agenzia delle Entrate ha provveduto ad inoltre 1,7 milioni di cartelle intimidatorie, dove ha invitato circa 750 mila italiani, a provvedere al pagamento delle multe addebitate nei confronti dei no Vax. Pare però, che il rinvio abbia l’intento di temporeggiare per trovare una soluzione che possa cancellare questo obbligo.



Da comprendere anche in che modo il Governo voglia agire nei confronti di coloro che hanno già provveduto a pagare il debito, e che oggi reclamano nei confronti dei soggetti inadempienti. Sono già 1.400 i ricorsi destinati al giudice di Pace per richiedere i soldi indietro (su quanto già versato).