Pagare multe senza costi aggiuntivi a Milano è possibile, ma solamente tramite il digitale. Scaricando l’app “fascicolo del cittadino” si può risparmiare il 30% e le spese di notifica: il tutto per promuovere il percorso verso la digitalizzazione. Secondo Libero, si tratterebbe di una mossa vergognosa perché discriminerebbe chi non ha accesso a tali mezzi digitali, come anziani o turisti. L’operazione, dunque, sarebbe illegittima soprattutto perché penalizzerebbe solamente alcune categorie come appunto coloro che non hanno accesso ai mezzi digitali come le app.



Per evitare di pagare le spese di notifica, infatti, il Comune di Milano consiglia di scaricare l’app “Fascicolo del Cittadino” da Google Play o App Store o ancora registrando la targa del veicolo sul Fasciolo del cittadino web. Così sarà possibile risparmiare il 30% e non pagare le spese di notifica dell’infrazione se il pagamento verrà effettuato entro cinque giorni dalla notifica della multa.



Multe a Milano: ecco quali si possono pagare via app

Come fa sapere ancora il Comune di Milano, è possibile registrare la targa nella app. Possono farlo tutti i proprietari di veicoli con targhe italiane intestate sia a persone giuridiche che a persone terze rispetto al richiedente: dunque il servizio è esteso anche a cittadini non milanesi. Non possono farlo invece possessori di auto con targhe estere. Le multe che sono pagabili via app e nel Fascicolo del cittadino web riguardano il divieto di sosta, il divieto a corsie preferenziali e ZTL e l’eccesso di velocità entro i 10 km/h. Escluse invece tutte le sanzioni che prevedono una decurtazione dei punti della patente.



Solo poche settimane fa il Comune di Milano ha perso contro una cittadina che aveva fatto ricorso dopo una multa per non aver ricevuto la notifica sul telefono. La donna, dopo aver preso una contravvenzione, aveva scaricato l’applicazione per pagare la multa, così da ottenere lo sconto. Non riuscendo però a completare l’operazione, scaduto il tempo si era rivolta ad un avvocato. Era stata così chiesta l’illegittimità della multa o la riduzione della stessa dato che “diversamente da quanto disposto dal Comune”, il telefono non aveva mai ricevuto la “notifica dell’avviso d’infrazione, ledendole così, oltre che i diritti, anche il patrimonio”.