Muro al confine con la Slovenia, l’idea del governatore leghista del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha acceso le polemiche. Nei giorni del caso Sea Watch 3, il presidente del Carroccio rilancia l’idea del ministro dell’Interno Matteo Salvini: realizzare una barriera per fermare i migranti all’altezza dei boschi carsici del confine triestino. Fedriga ha evidenziato nel corso dell’intervista a 1/2h in più: «Un muro di 243 km per fermare chi tenta di entrare in Italia dalla Slovenia? C’è stata molta licenza poetica da parte del giornalista, non ho detto questo. Noi abbiamo fatto un appello chiaro: Schengen va rispettata, i paesi di confine devono presiedere e controllare, cosa che non viene fatto. Se questo continuerà a non essere fatto, siamo disponibili a valutare qualsiasi misura: i muri si alzano se le regole non si rispettano». «Che ci sia allo studio la possibilità di barriere nei punti più critici lo valuteremo», ha evidenziato, aprendo un altro fronte di discussione tra M5s e Lega.



MURO AL CONFINE CON LA SLOVENIA: L’IDEA DI FEDRIGA

Intervistato da Libero, Fedriga ha tenuto a precisare: «In primo luogo pattugliamenti congiunti con le forze di sicurezza slovene, a partire da inizio luglio. Al momento, anche se schieriamo un poliziotto per ogni metro di confine, dobbiamo tenerci in Italia i migranti che fanno richiesta di protezione umanitaria. Con questo accordo possiamo invece fermare i migranti già in Slovenia. A quel punto spetterà al governo sloveno rispedirli nel Paese di primo ingresso». Ma non mancano le alternative: «Mettiamo sul tavolo tutte le opzioni. Innanzitutto la sospensione del trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone. Così in realtà lo applicheremmo fino in fondo, visto che quel trattato prevede anche che i Paesi difendano i confini dell’ Europa. E invece adesso paradossalmente l’ Europa condanna quegli Stati, come Croazia e Ungheria, che controllano le frontiere e bloccano i flussi migratori irregolari». Ex capogruppo della Lega alla Camera, Fedriga ha poi affermato: «Se mi definiscono l’Orbán del Friuli-Venezia Giulia, lo considero un complimento? Orbán ha fatto il suo dovere e l’ Europa dovrebbe solo ringraziarlo. Con l’Ungheria abbiamo ottimi rapporti. Non a caso il 5 luglio avremo a Trieste anche il loro ministro degli Esteri».

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