La Federal Reserve ha costruito un muro protettivo per i timori delle proteste legate alla crisi economica? L’ipotesi è circolata sui social, alla luce di un tweet che mostra appunto la sede circondata da una maxi barriera. In effetti, la capacità della banca centrale Usa di scongiurare la recessione sembra stia venendo meno, mentre una serie di sfide interne e internazionali continuano a pesare sull’economia. Dunque, si teme un aumento dei tassi di interesse, che è il principale meccanismo usato dalla Fed per combattere l’inflazione. Ma il rischio è che possa causare sofferenze economiche maggiori, soffocando la crescita con un aumento del costo dei prestiti.



Questo il contesto economico negativo attorno alla notizia circolata sui social, con la foto del grande muro di cinta eretto attorno all’edificio di Washington della Federal Reserve. Una foto che ha scatenato reazioni di paura e panico, viste le ipotesi allegate di un presunto tracollo economico. Ma si tratta di una fake news, che Newsweek ha ricostruito nelle ultime ore.



MURO ALLA FEDERAL RESERVE? COSA SUCCEDE DAVVERO

Un tweet risalente al 6 novembre 2022 mostra una foto del Marriner S. Eccles Federal Reserve Board Building con una barricata intorno alla facciata. «La Federal Reserve ha appena eretto dei muri… tutto va bene…», il messaggio che accompagna il tweet. Alla luce dell’assalto a Capitol Hill, ben presente nella memoria pubblica, c’è il timore di proteste e rivolte sociali contro le istituzioni politiche statunitensi. Paure cresciute alla luce delle difficoltà, infatti le tensioni sono aumentate nelle ultime settimane negli Stati Uniti di fronte alla prospettiva della recessione.



Ma il muro alla Federal Reserve non ha nulla a che vedere con l’economia americana, le elezioni midterm o altre questioni. Il muro fa parte di un progetto di ristrutturazione, i cui dettagli sono esplicato sul sito web della National Capital Planning Commission. Il progetto, approvato il 2 settembre scorso, è in fase di sviluppo dal 2019, prevede costi per 42 milioni di dollari e la prima fase dovrebbe essere completata entro il 2030. Non ci sono quindi elementi per ritenere che alla Federal Reserve si siano rintanati dietro il muro temendo proteste.