Natale è un fatto che accade da oltre duemila anni. Un avvenimento che ha segnato la storia, da qualsiasi parte la si voglia prendere.
Cry of a tiny babe, come canta il canadese Bruce Cockburn: ecco, quel suono, “cry”, ha messo in moto una storia “diversa”.
La musica pop, strana mescolanza di arte, commercio, spazzatura e furbizia ha sempre mostrato uno sguardo particolarmente sensibile verso il Natale. Uno sguardo non privo di interesse, è vero, ma pregno anche di tutto il mistero che la nascita di Gesù Bambino ha saputo infondere all’intera umanità. E anche se la tradizione è stata un po’ consumata dal mercato, la consuetudine delle canzoni natalizie rimane sempre molto piacevole. C’è, in quei brani, un senso di calore e di comunione che arriva almeno a sfiorare anche i cuori più ingrigiti. Per aiutarvi a non perdervi nella giungla di compilation che inevitabilmente incontrerete nelle gabbie dei centri commerciali, vi suggerisco alcune tra le proposte più originali che la musica pop-popolare ha pubblicato negli ultimi decenni.
“Christmas” – Bruce Cockburn
Pubblicato nel 1993, l’autore recupera le canzoni ascoltate da bambino. Molti di questi brani infatti sono tratti da un libretto di carols regalatogli molti anni fa dal padre. Tra i brani classici come Adeste fideles, Silent night, Joy to the world, God rest ye merry gentlemen, una sua composizione (Shepard) e la versione di Riu Riu Chiu, villancico spagnolo del XVI sec, che ci riporta alla dimensione più intima e pura del Natale.
“Someday at Christmas” – Stevie Wonder
Nel 1968, all’apice del successo, Stevie Wonder si cimenta con un disco natalizio. Un album nel quale la caratteristica e bellissima voce di Stevie Wonder si destreggia con maestria tra brani classici come l’Ave Maria di Schubert e tipiche canzoni natalizie come The little drumme boy e Silver bells, quest’ultima sviluppata con grazia a tempo di valzer.
“The Lord’s prayer” – Barbra Streisand
Nel 1967 anche Barbra pubblica il suo (titolo poco originale) “A Christmas album”. E’ un disco però che non può passare inosservato, perché dall’alto della sua classe Barbra Steisand personalizza ogni canzone che interpreta. Su tutte The Lord’s prayer arrangiata da Ray Ellis, con la pulitissima vocalità della diva di Hollywood che raggiunge vertici di assoluta bellezza, e la divertente e accelerata versione della nota Jingle bells.
“Elvis Christmas album – The wonderful world of Christmas” – Elvis Presley
Due volumi, il primo del 1957 e il secondo del 1971, per il re del rock ‘n’ roll. Versioni personali di classici senza tempo, senza preoccuparsi di contraddire il gusto dell’epoca. Tanto da spingere Irving Berlin, l’autore della celeberrima White Christmas, a vietare in alcuni casi la trasmissione in radio della versione del suo brano presente sull’”Elvis Christmas album”.
“Country Christmas” – Johnny Cash
Inciso nel 1991, questo splendido album ci mostra un artista capace di colorare con la sua voce profonda evergreen come Blue Christmas, Silent night, White Christmas, Joy to the world, O little town of Behtlehem. Nessuna novità, “solo” un disco nel quale la voce unica del cantante americano riesce a rivestire con un’elegante confezione brani tradizionali molto noti.
“White Christmas” – Bing Crosby
Anno 1954, è il primo e il più classico disco natalizio di ambito popolare. Soprattutto la title track, White Christmas, ha aperto la strada a una interminabile serie di dischi natalizi. Il classico album che non può mancare in una collezione che si rispetti.
“A Midwinter night’s dream” – Loreena Mc Kennit
Chiudiamo con un album di quest’anno, della straordinaria Loreena Mc Kennit, canadese innamorata della musica celtica. E’ un disco che ci mostra come alcune canzoni possono aiutarci, come delle preghiere, a riflettere sul significato più profondo del mistero di Gesù. Il disco recupera i cinque brani giù pubblicate nel 1995 nel disco “A Winter Garden – Five Songs for the Season, EP” e li accosta a nuove composizioni, che mostrano una delle voci più preziose dell’attuale panorama musicale.
(Ricky Barone)