Tornano, ma solo per salutarci definitivamente. Tramite lo spettacolo teatrale itinerante “A Milano non fa freddo”, che farà tappa domani sera al Teatro degli Arcimboldi di Milano, i La Crus si congedano dal proprio pubblico dopo più di dieci anni di presenza sul palco.
Ma chi sono (o meglio chi sono stati) i La Crus? Senza paura di eccedere, possiamo definirli l’anima più romantica e poetica della musica alternativa milanese: nel 1995, con il primo omonimo album, il combo meneghino ha creato un connubio sonoro armonico e originale, composto da un cantautorato ispirato alla tradizionale canzone d’autore italiana accompagnato da basi elettroniche. Uno stile, dunque, sospeso tra la sperimentazione musicale e l’umanità della componente testuale, progressivamente perfezionatosi di album in album, come testimonia il curriculum discografico del gruppo con “Dentro Me”, “Dietro la Curva del Cuore”, il disco di cover “Crocevia”, “Ogni cosa che vedo” e l’ultimo “Infinite possibilità”. Ma il loro non è stato un percorso votato unicamente alla ricerca musicale: il legame con il teatro e la letteratura ha rappresentato un tassello importante per la produzione artistica del gruppo; tra le varie esperienze maturate in campo extra-discografico spiccano “Mentre le ombre si allungano”, una performance in bilico tra la pièce teatrale e le video installazioni, lo spettacolo/reading letterario “La costruzione di un amore” e la prolifica attività artistica condotta sul palcoscenico da parte del cantante Mauro Ermanno Giovanardi, con lo spettacolo teatrale di canzoni d’autore “Cuore a nudo”, il festival riminese “Assalti al Cuore” e la colonna sonora de “La Tempesta” di Shakespeare. «I La Crus chiudono perché gli amori finiscono» , ha recentemente affermato Giovanardi, e questa “A Milano non è freddo” è il loro, personale, modo per dircelo: una grande festa d’addio alla quale sono invitati tutti, sia i colleghi e gli amici musicisti (tra cui Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Rachele Bastreghi dei Baustelle e Cristina Donà che interverranno durante lo spettacolo) sia i numerosi ( e un poco amareggiati) fan.
(Amelia Chiari)