Mancano solo pochi giorni alla festa dei lavoratori e la Urbs, come succede ogni anno, si attrezza per ospitare una valanga di ragazzi che giungeranno alle sue porte per assistere al consueto concerto gratuito di Piazza San Giovanni. Ma questo anno la valanga può rischiare di diventare molto, molto pericolosa… per l’edizione 2009 è infatti prevista la presenza di quell’idolo nazional-popolare che risponde al nome di Vasco Rossi, fenomeno sociale e musicale capace di raccattare gente da tutte le parti d’Italia per un concertone a pagamento… figuriamoci per uno gratuito… Ma il buon Vasco nazionale non sarà il solo a richiamare orde di giovani nella capitale. I protagonisti dello show sono davvero tanti e soprattutto provengono da generi e ambienti musicali molto diversi. Per rimanere sempre sulla scia della musica italiana cantata da grandi interpreti collochiamo accanto al Sig. Rossi le graziose Giorgia, Marina Rei e Paola Turci alle quali si affiancheranno sul palco dinosauri sacri come la PFM, i Nomadi, il talento di Paolo Fresu, Edoardo Bennato, Mauro Pagani ed Enzo Avitabile con i suoi Bottari. Ma non è finita: spostandoci sul versante più colorato del nostro panorama musicale ecco fare capolino la boyband dei Velvet, l’energia polemica di Caparezza e l’allegria gitana dei Bandabardò.
Ma dove sarà invece tutto il popolo alternativo d’Italia il 1° maggio? Strano a dirsi ma sarà sempre lì, in San Giovanni, al cospetto di Sua Indipendenza Manuel Agnelli, il misterioso poeta rock Cristiano Godano, l’ex Litfiba, ex CSI, ora bassista di MK e PGR, Gianni Maroccolo e una nutrita schiera di giovani e promettenti musicisti italiani underground tra cui si distinguono il nuovo Battisti, Giuseppe Peveri aka Dente, la bella e dannata weaver Beatrice Antolini e i cantautori noir romantici Cesare Basile e Paolo Benvegnù.
Sempre sull’onda dell’alternative, a far ballare la piazza ci penseranno i beat drum’n’reggae dei Casino Royale, il progetto elettronico dei Motel Connection e, direttamente dal Regno Unito, gli special guests Asian Dub Foundation.
Un concerto totale, quindi, che cerca di condensare in una giornata le mille anime musicali di tutta la scena italiana di ieri, oggi e domani.
Nell’attesa di vedere cosa succederà speriamo solo si eviti di scadere in slogan banali, luoghi comuni e buonismo spicciolo per dare invece spazio e voce alla protagonista del concerto: la Musica.



(Martina Mambelli)

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