Il Premio Mogol è stato vinto da Povia con il brano che all’ultimo Festival di Sanremo aveva scatenato aspre polemiche: Luca era gay. ”Un riconoscimento bellissimo – ha dichiarato il cantante -. Non me l’aspettavo dal migliore autore italiano. Mogol è stato uno dei pochi che ha capito la buona fede del pezzo. Un premio che va a sfavore dei giornalisti italiani che mi hanno massacrato come killer. Per me questo premio è il massimo della rivincita, dopo mesi di massacri in cui mi hanno dato del nazista. A Sanremo – rimarca Povia – ho vinto il premio della sala stampa radio tv, quello delle canzoni più trasmesse, segno che i giornalisti che scrivono di musica contano proprio poco. Se loro fanno la guerra a me io la faccio a loro. Dedico a tutta la gente che mi ha dato secondo posto e premio”.



Non si è fatto attendere l’attacco del mondo gay a Mogol, nelle figure di Vladimir Luxuria e Franco Grillini. “Di fronte a questa scelta – dice Luxuria – mi viene da dire soltanto che Mogol dovrebbe rileggere un po’ dei suoi stessi testi. Perché o li rinnega o davvero non so cosa gli stia accadendo. Mi sembra la dimostrazione che purtroppo non sempre la maturità anagrafica rispecchia la maturità artistica. Infine, al di là dell’argomento della canzone di Povia, il testo è brutto, banale, con rime scontate. I testi contenuti nei baci perugina sono più elevati…”.



Franco Grillini, presidente Nazionale di Gaynet, torna sul teso della canzone, a suo parere “orrendo, ideologico, clericale, sgangherato. Impregnato da psicologismo da quattro soldi e per di più smentito da tutte le associazioni degli psicologi e degli psichiatri”.

Mogol aveva già difeso la sua scelta in modo chiaro dichiarando: “È un testo sincero, senza reto­rica: una poesia che non nasce dall’ispirazione talentuosa, ma dall’esposizione di una verità quotidiana. Povia ha intinto la penna in un in­chiostro molto simile al sangue. Abbiamo selezionato altre grandi canzoni, ma Luca era gay è l’unica che mi ha chiuso la gola, che mi ha commosso”.



Il cantante risponde ad entrambi: “Il commento di Luxuria è una stupidaggine, si dà la zappa sui piedi. Il gay pride rovina l’immagine dei gay, se fossi gay mi incavolerei. Grillini invece mi sta simpatico, alla fine fa il suo gioco. Ma nel suo libro scrive che la madre gli ha voluto troppo bene e il padre è come se non l’avesse mai conosciuto: insomma sembra che racconti l’inizio della mia canzone”.

Ma la rissa non sembra destinata a placarsi, Povia ha annunciato che porterà al prossimo Sanremo una canzone su un tema che recentemente ha scosso le coscienze degli italiani: il caso di Eluana Englaro.