E così se n’è andato. Michael Jackson, la leggenda del pop, si è spenta.
Non importa se tu – come me – non possiedi tutti i suoi album e se non ti definiresti un suo fan o se non ami la sua musica.
Jacko è stato presente, volenti o nolenti, in molte occasioni della nostra vita e in quella delle persone di questo tempo, inevitabilmente immerse in ciò che possiamo chiamare “cultura pop”.
A pensarci bene è impossibile ricordarsi tutte le volte che ognuno di noi ha visto il video di Thriller, tutte le volte che abbiamo visto qualcuno che provava a imitare i suoi famosi passi, o quanto spesso senza una particolare ragione ci ronzava per la testa qualche suo famoso brano (Billie Jean , Bad o Man in the mirror).
Ero troppo giovane per partecipare all’era d’oro dei “Jackson Five”, ma è inevitabile che un teenager degli anni Ottanta fosse in qualche modo rapito da Jackson ascoltato alla radio o visto in TV.
È stato definito – nel bene e nel male – una delle prime “Pop Star”, che aprì la via per molti altri che arrivarono dopo.
La sua forza – diversamente dalle piccole pop star che oggi provano a seguire i suoi passi – era basata su un talento pazzesco (sia come cantante che come ballerino).
I suoi album sono diventati un prototipo di album pop, una collezione di hits di grande impatto.
“Thriller” non teme record da 25 anni a questa parte e “Bad” non è paragonabile alle recenti produzioni multimilionarie. Senza contare la totale innovazione nell’area dei video musicali: “Thriller” fu il primo mini-movie costruito attorno a una. canzone.
È così se n’è andato. Michael Jackson ci ha lasciato.
Dietro le luci, la fama, il successo c’era un uomo, con i suoi bisogni e la sua solitudine, amplificata da una vita esposta ai media.
Mentre sto scrivendo, qui a Bel Air molti si stanno radunando di fronte alla sua casa , forse pensando a lui come uomo per la prima volta, qualcuno disperato, qualcuno solo per dire “Addio”, altri forse solo per essere lì.
Mentre il suo nome rimbalza per la rete, i suoi video vengono lanciati ovunque, mentre il suo nome compare sui cartelloni dei fan davanti all’UCLA hospital, mentre Twitter non parla d’altro penso a Michael sorridente, mentre danza leggero verso il cielo.
(Carlo Torniai)