Ricomincia il lavoro, si riaprono le scuole, è ripartito il campionato, la benzina ricomincia a crescere, arrivano le piogge autunnali. Insomma: son finite le vacanze. A Venezia riparte il cinema, sui giornali ritornano le polemiche gossippar-politiche (si erano mai fermate?). Anche nei negozi di dischi di mezzo mondo torna qualcosa da comprare o comunque da seguire. Si sa che ci sono dei nomi grossi pop-rock in circolazione, Whitney Houston (sarà vera gloria?), Michael Bublé e Robbie Williams (Reality killed the video star è il titolo dell’album atteso per ottobre), Dolores O’Riordan (indimenticata cantante dei Cranberries), tornata nei negozi con No baggage.
Ma chi volesse restare al largo dall’ovvio, ecco qualche piccolo consiglio, visto che molti mi dicono “non c’è più nulla di nuovo, nulla di bello da ascoltare” (cosa non vera). Si potrebbe, ad esempio, iniziare a seguire alcuni stagionati nomi da leggenda. Il mio consiglio in questo senso è di non perdere tre dischi: The Blue Ridge Rangers Rides Again, ritorno al country-rock di Johnny Fogerty in compagnia di un mucchio di bei nomi (Springsteen compreso); American Classic, disco in prossima uscita di sua immensità Willie Nelson, 66anni, il più nobile degli outlaws del country’n’western, questa volta alle prese con una serie di standard americani da Ain’t Misbehavin’ ad Always on my mind; terzo consiglio: Slice O’ Life : Live Solo di uno dei più grandi chitaristi acustici della storia, Bruce Cockburn (ne ho sentito alcuni titoli in anteprima: commovente).
Per chi invece ama le rock-band, ecco un paio di titoli da brividi: dopo sette anni tornano i leader del movimento delle jammin-band, i Phish, con Joy (in uscita a metà settembre), con lunghe improvvisazioni e la solita voglia di giocare con il progressive prestato all’alternative; disco nuovo anche per il southern rock dei Black Crowes, Before The Frost, band che con un nuovo super-chitarrista (Luther Dickinson, dei North Missisippi Allstar) sta ritrovando smalto ed energia.
Visto che l’Italia è poi piena di amanti del blues, direi che ci sono dei bei titoli da seguire in questo periodo, tra cui This Time, di Robert Cray (buono) e Soul on ten, dell’iperattivo Robben Ford (molto buono), uno dei chitarristi più completi mai emersi dalla scena blues. Giù il cappello anche per Tough, il disco di “nonno” John Mayall (in uscita a metà settembre), stessa età di Nelson (è del 1933), musicista con oltre settanta dischi all’attivo, incapace di “appendere l’armonica al chiodo”.
Ultimo consiglio è quello di dar orecchio alla musica irlandese o celtica che dir si voglia. Suggerirei quindi il Live At Melody Tent degli irlandesi Saw Doctors di Galway: un live appena registrato negli States, iniezione di irish music elettrica ed elettrizzante. Magari accompagnata da una pinta di Guinness.