Bob Geldof non ci sta e si arrabbia. La notizia, data ieri dai microfoni della BBC, che circa il 95% dei soldi raccolti per la popolazione etiope con il concertone del Live Aid nel 1985 siano stati rubati dai ribelli per comprarci armi, ha scosso il musicista rock. Secondo Geldof, “Se davvero una cifra simile fosse stata impiegata per uno scopo del genere, almeno un milione di persone sarebbero morte. Non dico che sia impossibile che, in un quadro così complesso qualche dispersione ci sia stata, ma affermare che sia di simili proporzioni è da irresponsabili, perché sarebbe una vera tragedia se gli inglesi smettessero di fare beneficenza a causa di servizi come questo”.



In realtà si parlava di cattivo uso dei soldi raccolti già da tempo, ma non che essi possano essere stati usati per comprare armi. Al fondo di tutto ci sono le rivelazioni di due ex ufficiali del Tigrayan People’s Liberation Front, l’organizzazione ribelle che combatteva le truppe governative dell’Etiopia. E’ coinvolto nello scandalo anche il primo ministro etiope, Meles Zenawi, ex membro dei ribelli, così come l’allora capo del governo, Mengistu Haile Mariam. La somma contestata sarebbe pari a circa 100 milioni di euro.



Il Live Aid fu il primo concerto trasmesso in diretta in mondovisione, con una prima parte tenutasi allo stadio londinese di Wembley e una seconda a Philadelphia, negli Stai Uniti. Ideato da Bob Geldof, vide esibirsi i massimi rappresentanti del mondo del rock, da Mick Jagger a Bob Dylan, da Paul McCartney ai Led Zeppelin, riunitisi per l’occasione, e decine di altri.

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