Con cinquanta eventi in contemporanea, oltre 28 spettacoli, nuove iniziative e nuove collaborazioni, l’edizione 2010 del Festival Verdi sembra già preludere al bicentenario verdiano che si celebrerà nel 2013. Il cartellone è straordinariamente ricco e articolato nonostante il momento non certamente felice, economicamente parlando, per il mondo culturale in generale e per le fondazioni liriche in particolare.



«Noi ci ammazziamo di lavoro, siamo ricchi, molto ricchi di idee, di passione e di determinazione, di voglia di fare bene – ci ha detto Mauro Meli, il sovrintendente del Regio di Parma -. Noi di Parma siamo anche ricchi di responsabilità, abbiamo la responsabilità di Giuseppe Verdi e di Arturo Toscanini. I tagli hanno colpito anche noi e in modo pesante: su un finanziamento statale di 22 milioni di euro ce ne hanno tolti sette: un’enormità considerando, naturalmente, la cifra da cui partivamo. Ma non ci siamo lamentati e ci siamo, invece, rimboccatei le maniche. E siamo orgogliosi di poter dire, di testimoniare con i fatti, che nonostante la crisi e i tagli offriremo un progetto come sempre di alta qualità al nostro pubblico che, mi fa piacere ricordare, nella passata edizione del Festival Verdi è accorso in massa: per ogni evento abbiamo sempre avuto il tutto esaurito. Anche quest’anno abbiamo messo in campo un impegno colossale con produzioni molto ricche e cast d’eccezione».



Come sempre, a Parma e dintorni si possono ascoltare i migliori interpreti del repertorio del Maestro di Busseto, artisti del calibro di Daniela Dessì, Norma Fantini, Marianna Tarasova, Marcelo Alvarez, Fabio Armiliato, Leo Nucci, Giovanni Battista Parodi, Giacomo Prestia.

La scelta del mese di ottobre non è casuale per lo svolgimento di questa manifestazione: Giuseppe Verdi, infatti, è nato il 10 di ottobre del 1813. E il Festival simbolicamente festeggia ogni anno il suo compleanno. A inaugurare il Festival è una delle opere più popolari tra le verdiane,”Il trovatore”, melodramma puro con il tradizionale conflitto tra tenore e baritono; partitura infuocata permeata da carattere popolare senza implicazioni psicologiche.



 

A dirigere il cast vocale, l’Orchestra e il Coro del Regio di Parma una grande bacchetta, Yuri Temirkanov, il direttore musicale del Regio.
Il nuovo allestimento è firmato da Lorenzo Mariani, le scene e i costumi sono di William Orlandi, le luci di Christian Pinaud.

Il secondo titolo operistico è “I Vespri siciliani” presentato nell’edizione italiana della tradizione, scelta operata dal Festival in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani. In quest’opera Verdi testimonia una volontà di rinnovamento.

La regia, le scene e i costumi di questo nuovo spettacolo sono di Pier Luigi Pizzi. Massimo Zanetti è il maestro concertatore e direttore. La terza opera in programma è “Attila” che segna la fine della collaborazione di Verdi con il librettista Temistocle Solera. Anche questo dramma lirico, in un prologo e tre atti, è in un nuovo allestimento per la regia di Pierfrancesco Maestrini, le scene e i cotumi sono di Carlo Savi mentre le luci di Bruno Ciulli. Dirige Andrea Battistoni.

Il Festival Verdi pone attenzione anche al teatro musicale contemporaneo e a Reggio Emilia, al Teatro Romolo Valli e al Teatro della Cavallerizza, è possibile assistere a due novità assolute: “Conversazioni con Chomsky”, talk-opera di Emanuele Casale, e “Kontakthof AB14” lavoro tra i più celebrati di Pina Bausch, pensato per 40 danzatori adolescenti e che arriva nella terza e inedita versione per l’Italia.

Una nuova sinergia nasce all’interno del Festival Verdi, quella con il prestigioso Concorso Internazionale “Arturo Toscanini” di direzione d’orchestra che, per la prima volta, svolge le proprie fasi finali nell’ambito del Festival.

 

 

Momento particolarmente significativo del cartellone è l’omaggio a un fantastico ensemble da camera che festeggia vent’anni di successi: il Trio di Parma.
“Traiettorie” è la sezione del Festival Verdi dedicata alla musica moderna e contemporanea. Nel bellissimo Auditorium Paganini, progettato da Renzo Piano, vengono ospitati i concerti di quattro formazioni di altissimo livello: il leggendario Quartetto Arditti, sicuramente il più famoso quartetto di archi del mondo; il Divertimento Ensemble, il gruppo italiano più longevo della musica contemporanea; l’Ensemble Recherche, punto di riferimento del contemporaneo europeo; il MDI Ensemble, giovane e agguerrita compagine tutta italiana.

Gli altri luoghi del Festival Verdi sono Fidenza dove, al Teatro Magnani, è possibile seguire recital con alcune delle più grandi voci della lirica; Fontanellato, la Rocca dei Sanvitale e il Teatro Comunale accolgono spettacoli che giocano con materia verdiana; Langhirano, nel Castello di Torrecchiara è ospitata la mostra dedicata a Ranata Tabaldi, una delle più grandi interpreti verdiane (che proprio a Langhirano viveva), e nello stesso spazio sono previsti altri concerti da camera e incontri.

Tra le molte novità e proposte del Festival Verdi va segnalata la nuova collaborazione con il Premio Borciani che, dal 1987, ogni tre anni a Reggio Emilia consacra una formazione quartettistica internazionale.

L’ambitissimo premio è intitolato al violinista fondatore del Quartetto Italiano, leggendaria formazione le cui esecuzioni sono ancora punto di riferimento assoluto. Il Festival Verdi si è dato, da tempo, anche una missione propedeutica: formare, educare il pubblico di domani.

Tre, dunque, le iniziative di grande successo rivolte, direttamente o indirettamente, al pubblico più giovane: “Imparolopera”, per i bambini e gli adolescenti delle scuole elementari e medie; “Il gioco dell’Opera”, pensata per i più piccini; “I trucchi del mestiere”, laboratorio didattico per insegnanti delle scuole elementari.