Jimi Hendrix 40 Years Later – “Are You Experienced”: È il 21 settembre del 1966 quando un volo di linea della Pan Am proveniente da New York atterra all’aeroporto londinese di Heathrow. Tra i passeggeri, un giovane di colore che dall’aspetto si potrebbe dire un musicista rock, come i tanti che ci sono in giro per il mondo in quei giorni magici dei favolosi Sixties. Ma certamente uno sconosciuto, e che per la prima volta si può permettere di viaggiare in prima classe, grazie ai soldi che gli ha mandato il suo nuovo manager.
Dietro ha una gavetta fatta già di centinaia di concerti in piccoli e grandi locali addirittura come chitarrista di una stella del rock’n’roll, seppure adesso un po’ caduta nel dimenticatoio, uno della prima gloriosa leva, Little Richard. Già, perché quel ragazzo di colore, di nome James Marshall Hendrix, noto agli amici come Jimi, è un chitarrista. Diventerà il più grande chitarrista di tutti i tempi. Il 18 settembre di quattro anni dopo, il 1970, Jimi Hendrix muore sempre a Londra in ospedale in circostanze mai del tutto chiarite, in seguito a soffocamento da vomito. In quei tre anni e 362 giorni che separano il momento del suo arrivo a Londra dalla sua morte, Jimi Hendrix è diventato una star mondiale, anzi una star che ha surclassato nomi come Beatles e Rolling Stones.
Ha inciso solo tre dischi in studio, uno più importante dell’altro, è diventato l’eroe della Woodstock Generation quando sul palco del celeberrimo festival ha suonato l’inno americano con la chitarra elettrica, e ha lasciato a bocca aperta anche eroi della chitarra come Eric Clapton, che i fan avevano definito “Dio”. Naturalmente prima che sulla scena irrompesse lui, il mancino di Seattle.
Di Jimi Hendrix appunto il prossimo 18 settembre ricorrono i quarant’anni dalla scomparsa prematura, avvenuta a soli 27 anni, così come altri grandi del rock, quelli del cosiddetto “club della J” perché tutti i loro nomi cominciavano con quella lettera: Brian Jones, Janis Joplin e meno di un anno dopo la morte di Jimi, anche Jim Morrison. Tutti stroncati dalla presunzione di “sfidare le porte della percezione”, tutti annegati nel sogno illusorio di quella generazione “pace & amore”. Tutti morti di droga o di alcol. Ma soprattutto di solitudine.
Jimi Hendrix non fa eccezione: solo 18 giorni prima di morire, si era esibito sul palco del festival dell’isola di Wight, dopo Woodstock la nuova mecca degli hippie di tutto il mondo. Aveva suonato male, stanco e nervoso, segnali che il successo e la vita consumata alla velocità della luce avevano risucchiato via l’anima di un autentico genio della musica moderna. Per questo quarantesimo anniversario si sprecheranno le celebrazioni e i ricordi. Anche la casa di Londra dove visse verrà eccezionalmente aperta al pubblico, in Brook Street, la stessa strada dove curiosamente si trova anche la casa del compositore George Frederic Handel.
Hendrix era arrivato a Londra nel 1966 dopo che il bassista di uno dei gruppi inglesi più in voga dell’epoca, Chas Chandler degli Animals, lo aveva visto esibirsi in un club del Greenwich Village. Dopo aver visto Hendrix suonare la chitarra con i denti o passandosela dietro le spalle, Chandler, folgorato, non ebbe dubbi e decise di portarlo a Londra per farne una star. A Londra, seguendo la moda lanciata dal gruppo rock più in voga del momento, i Cream di Clapton, si decise di creare un altro power trio, con Hendrix alla chitarra, il bassista Noel Redding e il batterista Mitch Mitchell: nasce così la Jimi Hendrix Experience.
Le prime esibizioni live del trio, guidato dalla ferocia incendiaria di Hendrix, lasciano tutti esterefatti. Nessuno ha mai suonato così la chitarra. Eppure la sua musica, fondamentalmente, è solo blues, espresso però con una tecnica e una visione originalissime. Nel dicembre 1966 esce il primo 45 giri, la cover del brano Hey Joe, con sul lato B un blues virulento e impressionante, Stone Free. E’ subito successo.
L’esordio su vinile invece arriva il 12 maggio dell’anno successivo, il 1967. Il disco si chiama “Are You Experienced”, e viene registrato tra il 26 ottobre 1966 e il 3 aprile 1967. Appena pubblicato, va al secondo posto della classifica inglese. Solo la quasi contemporanea uscita di un altro disco gli impedisce di andare al primo posto, ma quel disco è "Sgt. Pepper’s" dei Beatles e dunque ci sta. Per molti, è questo il miglior disco inciso da Jimi Hendrix. Sicuramente è il più spontaneo e quello più intriso dell’atmosfera psichedelica dell’epoca, quella che corrisponde all’Estate dell’Amore di san Francisco e all’esplosione della Swinging London.
“Are You Experienced” è un vorticoso e stravolgente viaggio nell’R&B e nel blues distorto, caricato di effetti feedback, di visioni psichedeliche e drogate, di potenza sonora garage, di bruciante passionalità. Ecco allora la sensualità tipica di Hendrix esprimersi al meglio nel brano di apertura, Foxy Lady, dal riff indimenticabile, il blues purissimo e allo stesso tempo visionario di Red House, la potenza cosmica sonora di Third Stone from the Sun, la psichedelica inquietante della title track. Su tutto, quella chitarra, che geme e ulula, che piange e si incendia, come se invece di suonare una sei corde, qualcuno stesse suonando – se possibile – l’anima di un uomo.
Da allora, in molti, moltissimi hanno cercato di emulare il suo stile, copiarlo, sfidarlo, superarlo. Hanno tutti fallito, perché sebbene la tecnica di Hendrix fosse immensa, non era questione di tecnica, ma di cuore. E quello del mancino di Seattle era un grande cuore. Il disco, in Europa, viene pubblicato da tre differenti case discografiche: la Track Records, che produsse la versione originale con la foto di copertina scattata da Bruce Fleming. In Francia il disco venne prodotto dalla Barclay con una foto diversa, che riproduceva Hendrix durante una esibizione alla televisione francese, e infine dalla Polydor in Germania, Italia e Spagna, con la foto originale.
In ognuno dei tre paesi, però, la scritta del titolo venne stampata in un colore diverso (bianco in Germania, rosso in Italia e giallo in Spagna). In Francia, al titolo viene aggiunto il punto interrogativo finale. La versione statunitense invece ha una track list differente che contiene anche i singoli già pubblicati in Europa, e cioè la straordinaria Purple Haze, autentico inno alla droga psichedelica, Hey Joe e la bella ballata The Wind Cries Mary. Gli americani sbagliano poi a scrivere il titolo di Foxy Lady, che diventa Foxey Lady. In un modo o nell’altro, l’esordio della Jimi Hendrix Experience cambia la storia della musica rock.