C’erano oltre 50mila persone, ieri, al “Michael Forever”, a Cardiff, il memorial in onore della grande star. Organizzato dalla Global Live Events, che ha visto sfilare sul palco un parterre d’eccezione. A ricordare il cantante scomparso il 25 giugno del 2009 in seguito all’ingestione di un cocktail micidiali di farmaci, si sono esibiti su un palco a forma di guanto gigante artisti come Christina Aguilera, Ne-Yo, Cee Lo Green, Smokey Robinson, Gladys Knight, Leona Lewis Jennifer Hudson, Craig David, Alexandra Burke, e, via video, Beyonce. C’erano anche i Jackson. Tredici, addirittura. Tra di loro, Marlon, Tito e Jackie, che negli anni ’70 formarono con Michael i Jackson 5. Loro hanno cantato “Blame it on the Boogie”. A ben 20 anni dalla sua ultima esibizione in pubblico, è apparsa anche La Toya. C’erano, inoltre, i suoi figli. Prince, di 14 anni, Paris, di 13, e Blanket, di 9. Prince e Paris erano vestiti in maniera tale da evocare lo stile del padre. Paris aveva un giubbotto di pelle roso e nero che ricordava quello del clip di Thriller. Anche loro sono saliti sul palco. Si sono limitati a dirsi contenti di essere presenti nella serata in cui veniva omaggiato il padre. C’era, infine, Katherine, nonna dei piccoli e madre del cantante. Il maggiore dei fratelli di Michael, Marlon, ha voluto stemperare le polemiche, dicendo che quelli che stavano facendo sarebbe piaciuta alla popstar. «I fan hanno tutto il diritto di protestare, ma noi stiamo celebrando il lato positivo della sua vita. Lui avrebbe certamente apprezzato», ha dichiarato. In effetti, oltre alle presenze, si sono fatte sentire parecchio alcune assenze. Janet, Jermaine e Randy Jackson si sono detti assolutamente contrari all’evento, dal momento che, secondo loro, non era il caso che si svolgesse in concomitanza con il processo che si sta celebrando a Los Angeles in cui è imputato, con l’accusa di omicidio colposo, Conrad Murray, il medico personale del cantante. Secondo i tre fratelli, sarebbe stato decisamente irriguardoso nei confronti di Michael ballare e cantare come se nulla fosse in una circostanza del genere. Resta da capire, infine, dove saranno destinati i proventi del concerto.