Il 30 ottobre a Levanto è scomparso Piero Milesi che insieme a Fabrizio De André firmò il capolavoro Anime Salve. Il ricordo di Luigi Viva
Quando nel 1992 ho iniziato a scrivere la biografia di Fabrizio De André, pubblicata nel 2000 (“Non per un dio ma nemmeno per gioco”, Feltrinelli), parimenti alla ricostruzione della sua vita, effettuai uno studio dell’intera produzione musicale (non ancora pubblicato ndr). Questo mi consentì di entrare in contatto con la quasi totalità dei musicisti che con lui avevano lavorato (arrangiatori, session man etc.), fra i tanti, Piero Milesi era quello che mi aveva colpito di più per il suo grande talento e per le doti umane.
Ho deciso quindi di regalare ai lettori alcune parti inedite tratte dal mio lavoro per meglio ricordare e far conoscere Piero. Gli dovevo molto, fu in occasione di una mia presentazione al Conservatorio di Genova che ci venne l’idea di far realizzare le partiture integrali dell’opera di Fabrizio da parte dei principali Conservatori italiani, al fine di tutelarne la conservazione nel tempo. Nonostante le diffidenze incontrate fra discografici e fra gli stessi musicisti di Fabrizio, fu lui ad incoraggiarmi a portare avanti questo progetto poi brillantemente realizzato con il contributo della Fondazione De André.
Il sottoscritto, ha sempre considerato “Anime Salve”, arrangiato e coprodotto da Milesi, il più bell’album di Fabrizio De André. Il cantautore sembrò trovare in Milesi la spalla ideale per esaltare ancora di più la sua grandezza. Piero Milesi si rivela infatti, fine cesellatore di suoni, colori, atmosfere e, strepitoso arrangiatore di archi. Milesi, anarchico, uomo colto e riservato, anche caratterialmente, si rivela il giusto compagno di viaggio per Fabrizio.
Nulla nel suo lavoro è scontato, mira all’originalità, al particolare, seguendo una traccia che guarda alla musica colta moderna e non. Un binomio praticamente perfetto.
In Anime Salve abbiamo curato un’unità stilistica pur utilizzando parametri e strumenti inediti nella musica leggera. Si è fatta molta attenzione alle tonalità fra un brano e l’altro, cosa oggi desueta nel pop, anche se nella classica sin dal ‘500 si facevano questi studi sulle tonalità. C’è stato un grosso lavoro nel seguire strumento per strumento, i fiati, i respiri, le arcate per gli archi, le dinamiche agogiche per tutti gli strumenti. (Piero Milesi).
Eravamo in contatto e, seppure sporadicamente, ci è capitato di condividere alcune manifestazioni in ricordo di Fabrizio. Lo stimavo molto e, proprio perché, lo vedevo cosi riservato, non mancavo, anche a distanza di anni, di chiamarlo o di scrivergli complimentandomi per le meraviglie che, ascolto dopo ascolto, sgorgavano da “Anime Salve”.
Fabrizio lo volle al suo fianco dopo averlo visto all’opera come arrangiatore in Ottocento e nello stupendo Le Nuvole brano d’apertura dall’omonimo album. Interrotto il progetto a quattro mani con Fossati, il cantautore lo convoca chiedendogli di collaborare con lui.
Io stavo lavorando sugli archi di Disamistade e Khorakhané e il progetto con Fossati si interruppe. Fu così che gli dissi che ero in grado di arrangiare l’intero brano. Era il luglio del ’95, lui mi rispose: “Va bene Piero, vediamo cosa ne esce fuori”. (Piero Milesi, Milano 24 luglio 1998).
Il risultato fu tale che Fabrizio decise di affidargli in toto la produzione e gli arrangiamenti dell’intero disco, un lavoro, lungo, estenuante, difficile, senza sabati, né domeniche.
A dire il vero, messi insieme, eravamo due malati pericolosissimi (ride), perché anch’io, come Fabrizio, sono meticolosissimo (Piero Milesi).
Settembre 1995. Per la pre-produzione viene scelto l’home studio di Piero Milesi, ben attrezzato di tastiere e campionatori. La musica di Fabrizio De André si arricchisce così di campionamenti, suoni etnici, ritmiche curatissime, e si eleva nella forma e nei richiami alla musica minimale, a Mahler, a Bedrich Smetana.
L’album, un autentico capolavoro, si sublima nel brano Disamistade anche se è difficile, fra tante gemme, scegliere la più splendente.
Disamistade è sicuramente il mio pezzo preferito di Anime Salve (Fabrizio De André)
Disamistade è il pezzo che mi dà più emozioni. È molto De Andreiano nella stesura degli accordi, molto semplici, ma con una valenza comunicativa altissima, anche un po’minimalista se vogliamo, visto il tipo di ripetizioni. (Piero Milesi).
Quando il cd viene pubblicato, il grande interesse per il nuovo album del cantautore genovese, la collaborazione con Fossati, l’interruzione del progetto a quattro mani, sono elementi di curiosità per stampa e addetti ai lavori e fa passare in secondo piano lo straordinario lavoro di Piero che del disco è l’arrangiatore e il produttore insieme a De André.
…Piero Milesi , che ha le mani, le orecchie, e l’anima tutte piene di una musica più antica e più nuova di tutte le altre. (Sergio Bardotti, in Via dei Matti Numero zero, Edizioni Associate 1997).
Purtroppo, nel paludato mondo della musica italiana pochi si sono accorti del suo talento di arrangiatore e musicista contemporaneo. Incancreniti e spocchiosi, i grandi “maestri”, non mollano l’osso anche quando il buon senso li inviterebbe al meritato riposo; i luoghi comuni, la grande ignoranza della quasi totalità dei nostri discografici, poco più che “venditori di scope”, ha fatto il resto.
L’esposizione mediatica durerà poco tempo e, a parte “Sixteenth Moon” di Kazufumi Miyazawa prodotto da Hugh Padgham con Pino Palladino, Manù Katché, Dominic Miller, un lavoro con Fiorella Mannoia, e l’arrangiamento di due brani in un cd di Ligabue, in breve, soprattutto i grandi nomi della musica italiana (ma sono proprio grandi?) si dimenticheranno di lui. La collaborazione con Ligabue gli consente di ricevere un inaspettato riconoscimento da una delle leggende della musica di tutti i tempi.
Ero a Londra agli Abbey Road dove stavo incidendo le parti orchestrali di due brani dell’album Miss Mondo di Ligabue. Durante la pausa delle registrazioni sono andato a mangiare qualcosa nella mensa degli studi. Ero seduto da solo e vedo Paul McCartney che sta salutando nella mia direzione. Istintivamente mi sono girato pensando che il saluto fosse rivolto a qualcun altro. Invece McCartney si avvicinò e si complimentò per i miei arrangiamenti. Mi disse che era entrato in regia e incuriosito dalla presenza dell’orchestra aveva ascoltato, senza che io me ne accorgessi, buona parte della mia registrazione. (Piero Milesi).
Quando mi raccontò quanto accaduto gli suggerii di inviare alcuni dei suoi lavori a McCartney, ma lui evitò, causa l’innata riservatezza. Altri ne avrebbero parlato chissà quanto tempo, ne avrebbero creato un caso. Quello di McCartney è stato un riconoscimento altrettanto grande dell’album realizzato con Fabrizio De André, un riconoscimento al talento, alla sua preparazione musicale e ai tanti molteplici aspetti del suo lavoro di musicista contemporaneo che ha cavalcato musica classica, minimale, elettronica dando luce suoni e anima a mille e variegati progetti .
Nato a Milano nel 1953 Piero Milesi studiò violoncello, alla Scuola Civica di S.S. Giovanni, composizione sperimentale ed elettronica presso il Conservatorio G. Verdi di Milano laureandosi in architettura con una tesi sui rapporti tra spazio e suono. Nel 1977 entra, in veste di autore ed esecutore, nel Gruppo Folk Internazionale nel quale suona anche Moni Ovadia, con il quale negli anni a venire collaborerà numerose volte. Realizza il disco “Daloy Politzei” e le musica di “Le Mille e una notte” della compagnia del Teatro dell’ Elfo.
Nel 1978-80 compone “Modi n. 1” e “Modi n. 2” per orchestra pubblicati in Inghilterra dalla Cherry Red Mus. È del 1984 l’inizio della collaborazione con lo Studio Azzurro di Milano. Compone colonne sonore per film “L’Osservatorio nucleare del Sig. Nanof” (The Nuclear Observatory of Mr. Nanof pubblicato nel 1986 dalla etichetta americana Cuneiform Records- Rune 7- contenente anche altre musiche di Milesi scritte per teatro e televisione, splendido incontro fra musica contemporanea, classica e minimale) e per teatro: “La camera astratta” con Daniel Bacalov anche questa pubblicata dalla Cuneiform (1989, Rune 18).
Piero Milesi ha sempre pubblicato le sue musiche per etichette inglese e americane accanto a straordinari musicisti e sperimentatori, tenendosi lontano dall’italiota panorama musicale.
Sono cd che meritano un posto nella discoteca di chi conosce ed ama grandi come Eno, Philipp Glass, Steve Reich. Nel 1988 un referendum della critica promosso dalla rivista inglese Wire Magazine ha inserito “The Nuclear Observatory of Mr. Nanof” tra i 10 migliori Lp di musica contemporanea nel mondo.
Copiosa la produzione nel periodo compreso fra la metà degli anni ’80 e la fine degli Anni ’90. Piero Milesi realizza numerose installazioni sonore e interventi musicali nei grandi spazi: “La Notte dei Re”per campanili, elettronica e fuochi d’artificio(1985-1990), “Concerto sull’acqua”(per 40 zattere sonore sul Naviglio a Milano – 1987), “Per venti(e)aerostati”(20 gruppi di 20 palloni aerostatici sonori – Milano Italia ’90), “Il giardino delle cose” (XVIII Triennale di Milano) e “Fiume di musica” (concerto itinerante lungo il fiume Tevere – prod. Roma Europa – 1993), dove integra le sue composizioni musicali con elementi visuali e figurativi: fuochi d’artificio, video, ecc…
Si dedica inoltre a lavori multimediali tra cui l’opera “Delfi” con Moni Ovadia e “Suoni e visioni” (Milano 1994). Partecipa a festival di musica contemporanea e si esibisce al Time zones di Bari. Scrive con Alberto Mompellio il n. 1 di “Suono nel suono”,”manuale” didattico per pianoforte; Ed. G. Ricordi & C. Compone la colonna sonora dei film Visos di Giovanni Columbu e La Casa Fuori Misura di Giulia Cineselli. Nell’agosto del 1999 a Melpignano arrangia e dirige La Notte della Taranta,esperienza replicata anche l’anno successivo
Pubblica a suo nome Within Himself sempre per la Cuneiform Records (Rune 133,1986). Di particolare interesse nel 2008 il progetto Drom Laciho un’opera in cui il concetto di integrazione e scambio culturale si realizza attraverso l’esperienza di un gruppo di musicisti rom, provenienti dalla Romania, a confronto con la concezione musicale di Piero Milesi.
Da anni Piero viveva in Liguria (Bonassola e poi Levanto), l’ultima volta che ci eravamo incontrati aveva accentuato i suoi silenzi, si estraniava pur mantenendo quel tratto elegante e l’innata gentilezza. Quando sono venuto a sapere della sua morte, avvenuta per infarto, ho pensato a quell’ultima volta e al senso di solitudine che a volte avvolge la nostra vita. Mi sono subito preoccupato che almeno stesse attraversando un periodo proficuo e che avesse continuato a trovare quegli spazi “al di fuori e al di sopra” riservati ai grandi artisti come lui.
Il 2 e 3 settembre 1997, a Lugano negli studi GSU, quando Fabrizio De André entra per l’ultima volta in sala per registrare insieme a Mina La Canzone di Marinella, accanto a lui c’è Piero Milesi. Piero era infatti entrato nella strettissima cerchia degli eletti di Fabrizio De André il quale, nel 1998, gli aveva dato incarico, oltre a Mark Harris e Mauro Pagani, di scrivere le musiche per i Notturni, l’album al quale Fabrizio stava lavorando insieme a Oliviero Malaspina, rimasto incompiuto a causa della sua scomparsa.
Mi chiamò dicendomi che mi aveva spedito un libro che dovevo assolutamente leggere prima di iniziare a comporre, si trattava de La Palude Definitiva di Giorgio Manganelli. (Piero Milesi)
Purtroppo, a distanza di oltre dodici anni questa storia si chiude. Anche Piero è volato via, lui che riuscì a vincere le resistenze di Fabrizio a inserire Smisurata Preghiera il brano che conclude Anime Salve e che nel tempo è diventato una sorta di manifesto del pensiero del grande cantautore. Una chiusura struggente lasciata a Piero Milesi ed all’orchestra d’archi “ Il Quartettone”.
È un finale tutto in tonalità maggiore; ma questo largo di archi dà quasi la sensazione che il brano sfoci in mare aperto, quasi un senso di abbandono, di liberazione, di pace, ma soprattutto di speranza e di rilascio da un disco molto teso, molto vissuto, sia come avvenimenti musicali, sia come contenuti. E poi riporta alla apertura de Le Nuvole, quasi volesse rinchiudere, delineare tutto un periodo. (Piero Milesi, Milano 24 luglio 1998).
… ricorda Signore questi servi disobbedienti
alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna l’aiuti (Smisurata Preghiera,Fabrizio De André)
(Si ringrazia Luigi Viva per aver messo a disposizione materiale inedito e depositato)